Sembra incredibile ma la casistica degli incidenti che avvengono nel settore lavorativo in genere ed in quello della cantieristica in particolare sembra non avere fine.
Nonostante l’enorme impegno profuso dalla Pubblica Amministrazione per l’attività di vigilanza e dai professionisti del settore sicurezza per far ottemperare le aziende alla norma non si finisce mai di imparare e, di conseguenza, di trasmettere le giuste informazioni.
I tanti video relativi alla mancata applicazione delle corrette procedure di sicurezza, provenienti da tutti i paesi del mondo, ci fanno capire come il problema sia sentito ma, soprattutto, di proporzioni enormi.
https://www.facebook.com/AktifOperatorler/videos/561406673995605/
Un elemento che contribuisce maggiormente a rendere più evidente questa problematica è l’enorme ondata migratoria che coinvolge milioni di disperati in tutto il mondo, che risulta essere uno dei molti effetti collaterali della globalizzazione che si traduce in potenzialità lavorative in nero ed assai pericolose per assenza totale di qualsivoglia tutela.
Per quel 40 per cento che riesce a raggiungere le aree industrializzate non sempre si aprono le porte del paradiso, a volte si spalancano quelle di un inferno che può avere l’aspetto di un cantiere edile. Più di un’inchiesta nei cantieri edili italiani rivela che è sempre maggiore la presenza di lavoratori immigrati, molto spesso irregolari, sottopagati e vittime di incidenti sul lavoro, anche mortali.
Nonostante negli ultimi anni siano stati fatti passi avanti sul fronte della sicurezza nei cantieri le regole, spesso, sono sottovalutate e non vengono sempre rispettate e i controlli scarseggiano, così a rimetterci sono sempre i più deboli, come per esempio gli immigrati clandestini, sfruttati da impresari senza scrupoli.
La frequenza infortunistica nel settore delle costruzioni risulta essere molto rilevante, le irregolarità relative ai ponteggi per esempio, fatto suffragato dall’alta frequenza di incidenti per cadute dall’alto riscontrati nell’intero settore sia in Italia che nel resto del mondo, rappresentano una delle principali cause di morte.
L’invito che gli addetti ed i professionisti della sicurezza rivolgono alle imprese edili, siano esse di grandi o di piccole dimensioni, e a tutti gli operatori del settore, è di mantenere alta la guardia sull’argomento prevenzione e formazione nonché di selezionare accuratamente i materiali e le attrezzature per i cantieri. Una spesa iniziale maggiore sulla qualità porta comunque a un drastico risparmio dei costi finali.
Non a caso la mancata applicazione sul luogo di lavoro delle adeguate misure antinfortunistiche nonché della relativa documentazione e formazione obbligatoria possono portare a spese, condanne sociali e penali e rimorsi ben superiori a qualsiasi cifra spesa per la prevenzione.
FONTE: Roberto Bubbico
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