Addio alla benzina “super”: perché non esiste più

Con l’Algeria che ha smesso di venderla a luglio, si chiude il capitolo della benzina Super durato esattamente un secolo: ecco cosa ha provocato e perché si chiamava “verde”

Addio alla benzina "super": perché da oggi non esiste più

Il 9 dicembre 1921 in un laboratorio della General Motors a Dayton, nell’Ohio, dei chimici versarono una piccolissima parte di un composto chiamato “piombo tetraetile” per provare a fermare le vibrazioni selvagge e potenzialmente distruttive di un motore che provengono dalla combustione di benzina di bassa qualità. Dopo l’aggiunta del piombo teatrile, il motore è come se avesse iniziato a “fare le fusa”: da quel momento è nata la benzina con il piombo, poi conosciuta dal mondo come Super.

Addio alla Super

Nei mesi successivi, quel carburante fu salutato come una svolta che avrebbe alimentato una nuova generazione di automobili, aerei e motociclette. C’era solo un piccolo problema: lo scarico con piombo è tossico. Quando il carburante al piombo si è poi diffuso in ogni angolo del mondo, è stato seguito da epidemie di malattie cardiache, cancro, ictus e, soprattutto, ritardi nello sviluppo dei bambini. Adesso dopo un secolo di “onorata carriera”, la vecchia Super è sparita in tutta la Terra dopo che l’Algeria, ultima nazione a venderla nei distributori, ha smesso di farlo a luglio. La notizia è stata annunciata dall’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

“Un errore fin dall’inizio”

“La benzina con piombo è stato un enorme errore fin dall’inizio, anche se le persone potrebbero non averlo saputo in quel momento”, ha affermato Rob De Jong, capo della mobilità sostenibile presso l’UNEP). “Il mondo avrebbe affrontato le conseguenze per un secolo”. Esprime felicità per il traguardo raggiunto Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, che ha affermato come l’eliminazione totale della benzina con il piombo “è una storia internazionale di successo. In questo modo si sono evitate oltre un milione di morti premature all’anno per malattie cardiache, infarti e tumori e si sono protetti i bambini i cui cervelli sono i più danneggiati dal piombo”. Il piombo nella benzina era così inquinante e invasivo che nel 2006 si trovò anche nelle vene idrotermali di un vulcano sottomarino nel Tirreno: la cosa assurda è che fosse di origine australiana. Come riportato dal Corriere, quel piombo è riuscito a percorrere migliaia di chilometri nell’atmosfera a causa dei gas di scarico dei veicoli e poi precipitato in mare.

Da benzina rossa a verde: perché

Pericolosa e mortale come il vaiolo, la benzina con il piombo, chiamata anche “benzina rossa” fu messa al bando nei Paesi industrializzati già verso la fine degli anni ’80 dopo tutte le prove che gli scienziati avevano sui danni causati dal piombo contenuto nella benzina all’ambiente e alla salute umana. Dopodiché si è passati alla “benzina verde” il cui contenuto era benzene invece del piombo. A discapito del nome, però, verde non significava che fosse più ecologica: era soltanto il colore che si aggiungeva per distinguerla dalla colorazione rossa abolita nel 2012. L’Italia ha smesso di vendere benzina rossa nel 2001 anche se c’è una minima produzione per le auto storiche.

Gli ultimi Paesi ad utilizzare il piombo erano rimasti Corea del Nord, Myanmar e Afghanistan che ne avevano però fermato la vendita nel 2016. A quel punto, hanno ceduto anche Iraq, Yemen e, per ultima, l’Algeria che uno dopo l’altro hanno ceduto anche loro. Da sottolineare, però, come la benzina al piombo sia ancora comunque utilizzata su tutti gli aerei di aviazione generale (turismo).

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.