Questa volta è accaduto proprio sulla spiaggia dove migliaia di migranti guardano le acque scure della Manica con la speranza di trovare qualcuno che li porti verso l’Inghilterra e i sognati paesi del Nord Europa.
Sanitari e volontari hanno potuto contare subito sull’aiuto dei vigili del fuoco che sono intervenuti con alcuni camion cisterna utilizzati normalmente per spegnere gli incendi. In questi casi infatti è vitale mantenere l’idratazione della delicata pelle di questi cetacei che va incontro facilmente ai danni dovuti alla sabbia, al vento e agli agenti atmosferici, quando sono fuori dall’acqua. Le lance dei pompieri, questa volta, hanno versato delicatamente, ma continuamente, acqua sulle parti non bagnate dalla risacca e così facendo hanno contribuito alla salvezza di tre esemplari. In realtà i soccorritori erano riusciti a riportare in mare quattro soggetti, ma soltanto tre di loro sono poi riusciti a prendere il mare aperto e a scomparire all’orizzonte. I primi due soggetti liberati, pur avendo preso il mare aperto, si sono soffermati parecchio tempo vicino alla spiaggia, in acqua bassa, quasi stessero aspettando le altre due. Quando queste ultime sono state, a loro volta, rimorchiate in mare aperto, tre balene sono riuscite a nuotare fino a scomparire all’orizzonte tra gli applausi delle quasi mille persone che si erano radunate sulla spiaggia e sulle strade limitrofe per guardare uno scenario mai visto e che forse non vedranno mai più. La quarta purtroppo non ce l’ha fatta ed è ritornata a spiaggiarsi per morire di lì a poco.
In effetti è la prima volta che un evento di questa proporzione accade nella zona di Calais. Le balene sono state classificate come Globicefali neri e Jacky Karpouzopoulos, responsabile del centro mammiferi marini pelagici di Parigi ha parlato di «un evento assolutamente fuori dal comune per quella zona». Secondo l’esperto, lo spiaggiamento è avvenuto all’alba e si tratterebbe di un’intera famiglia di cui, il maschio dominante sarebbe perito, per motivi ignoti, in alto mare e i «familiari» lo avrebbero poi accompagnato nel suo triste viaggio, da moribondo, verso la spiaggia. Per il biologo non c’entra nulla la fitta nebbia che grava sulla Manica e neanche i traghetti hanno colpa. Il motivo dello spiaggiamento non è chiaro ma capita nella migrazione di questi cetacei che transitano lungo il canale della Manica per risalire verso i mari del Nord. Forse le varie autopsie faranno luce su questo evento eccezionale.