Parte un progetto di riforestazione con i droni, ovvero quando la tecnologia è a servizio dell’ambiente.
Qualche anno fa non pensavamo che dei piccoli elicotteri teleguidati avrebbero potuto rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento o del commercio, quindi perché non fare un passo oltre, e iniziare un progetto di riforestazione con i droni, qualcosa di veramente utile per il Pianeta. È l’idea l’ha avuta Lauren Fletcher, ex ingegnere della NASA e fondatore di BioCarbon Engeneering.
Fino a un decennio fa non pensavamo fosse possibile, eppure oggi lo sappiamo: il nostro ecosistema sta scomparendo ad un ritmo vertiginoso. L’Amazzonia, il ‘polmone verde’ del Mondo, ha drasticamente ridotto la sua superficie boschiva, e se consideriamo anche incendi e disboscamenti dolosi, arriviamo ad una cifra sbalorditiva di ben 26 miliardi di alberi abbattuti, a fronte dei quali se ne sono ripiantati soltanto 15. Una differenza che potrebbe essere fatale.
Ecco perché BioCarbon Engeneering ha pensato di usare i droni per ripopolare le foreste. Inizialmente, i mini-mezzi telecomandati sorvoleranno le zone in urgente bisogno, per mapparne le condizioni e stabilire un piano d’attacco; successivamente, il drone ripartirà per piantare, ad un’altezza di 2-3 metri dal suolo, i semi necessariper ricoprire la zona disboscata con nuovo, rigoglioso verde.
Per il momento, il progetto di BioCarbon Engeneering, che collabora da anni con associazioni non profit e organi governativi per ripopolare le foreste distrutte dall’intervento dell’Uomo, è ancora in fase di startup, ma il suo ideatore stima di poter iniziare già ad operare con i suoi droni entro la fine dell’estate.
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