Architetti e ingegneri dipendenti e liberi professionisti, quali obblighi con Inps e Inarcassa?

Architect with a laptop against modern crane

La Cassazione interviene anche su regole e termini di prescrizione per l’iscrizione agli enti previdenziali

Se un ingegnere o un architetto, inquadrato come lavoratore dipendente, svolge anche un’attività libero professionale per la quale già versa il contributo integrativo ad Inarcassa, deve anche versare i contributi alla gestione separata dell’Inps?

A questo dubbio ha risposto la Cassazione che, con la sentenza 23040/2019, ha anche spiegato i termini di prescrizione per l’iscrizione all’ente previdenziale.

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Professione e lavoro dipendente, il caso

L’Inps aveva iscritto d’ufficio alla gestione separata un professionista che, contemporaneamente all’attività di lavoro dipendente, per la quale era iscritto presso un’altra gestione assicurativa obbligatoria, svolgeva una attività libero-professionale.

Secondo il professionista, non esisteva alcun obbligo di iscrizione alla gestione separata Inps dal momento che egli già versava il contributo integrativo a Inarcassa; nel caso in cui tale obbligo fosse esistito, questo sarebbe già caduto in prescrizione perchè calcolato dal momento in cui scadono i termini per il versamento dei contributi.

L’Inps sosteneva, al contrario, che il termine per la prescrizione decorresse dal momento in cui si deve presentare la dichiarazione dei redditi.

Professionisti dipendenti, obblighi con Inarcassa e Inps

I giudici hanno spiegato che un architetto o un ingegnere con un contratto di lavoro dipendente deve iscriversi alla gestione previdenziale obbligatoria prevista, tipicamente l’Inps.

Nel caso in cui, oltre al lavoro dipendente, l’ingegnere o architetto svolga un’attività libero professionale, è tenuto al pagamento dei contributi sui ricavi percepiti nell’ambito di questa attività. L’iscrizione a Inarcassa è però preclusa agli ingegneri e agli architetti iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Per questo motivo, i contributi vanno versati alla gestione separata dell’Inps.

Oltre ai versamenti all’Inps e a quelli alla gestione separata Inps, è obbligatorio versare il contributo integrativo ad Inarcassa.

Il professionista, versando i contributi all’Inps e il contributo integrativo ad Inarcassa, pensava di assolvere correttamente ai suoi obblighi nei confronti del Fisco. La Cassazione ha invece ribadito che il versamento del contributo integrativo ad Inarcassa ha una funzione solidaristica e non fa sorgere una posizione previdenziale a favore del professionista. Per questo è necessaria anche l’iscrizione alla gestione separata dell’Inps.

La Cassazione ha infine affermato che il termine di prescrizione alla gestione separata Inps si calcola dal momento in cui sorge l’obbligo, cioè dal momento in cui si devono versare i contributi, non da quello per la dichiarazione dei redditi.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.