ARCHITETTURA: L’uomo che vive nella casa che gira, “L’ho costruita per stare sempre al sole”

Nel Cuneese il sogno realizzato di un 80enne: gli amici pensavano fossi pazzo. “La forma a fungo? Avevo poco terreno e volevo godermi la vista sulla pianura”

casa che giraGira interamente su se stessa seguendo il sole come un girasole, come i ristoranti sulle torri di Berlino, Vienna, Toronto e New York.

Ma questa è una casa e qui siamo a Barge, nel Cuneese. Ci abita chi l’ha progettata e costruita 30 anni fa: Michele Beltramone, 81 anni ad agosto, idraulico in pensione («ma lavoro ancora» dice). Titolo di studio: quinta elementare.

La «Casa che gira» sembra un incrocio tra un fungo e un’astronave. «Avevo un appezzamento su questo sperone roccioso – dice – da cui si gode di una bella vista sul paese e anche su tutta la pianura fino a Torino e alle Langhe. Volevo un progetto particolare perché qui non c’era una superficie piana estesa. Ne ho parlato con il mio geometra. Dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino mi fece notare che il nostro territorio era conosciuto per i funghi e che dovevo pensare ad una casa con quella forma. Allora, ho ribattuto: se girasse su se stessa»?

Manca ancora il progetto e passano un paio d’anni. «Nella mia borgata stavamo montando un palco per il ballo liscio – prosegue -, che è rotondo. Mi è tornato in mente il discorso della casa a forma di fungo, rotante. Ho preso un gesso e ho iniziato a disegnare per terra, sulla strada. I miei amici hanno pensato fossi impazzito, ma ho visto dal disegno che la disposizione delle stanze poteva funzionare e ho capito che dovevo darmi da fare e iniziare a costruire».

I lavori sono iniziati nel 1983 e sono finiti nel 1986, 30 anni fa «anche se con una casa così non si conclude mai, è sempre un cantiere aperto».

Ingranaggi e motore sono un’altra delle creazioni dell’eclettico Beltramone. «Il motore, 2 cavalli, è alimentato a elettricità – spiega -. Consuma pochissimo, come una vecchia lampadina da 100 candele, e permette alla casa di girare su stessa in 56 minuti, ed è la velocità massima, mentre con quella minima la rivoluzione completa si compie in 24 ore. Così, se sto seduto in cucina tutto il giorno, sono sempre baciato dal sole. Ho assemblato pezzi, ingranaggi, rotelle, pulegge, acquistando qualcosa e recuperando altro. All’inizio avevo anche parti di una vecchia Mercedes».

Il «cuore mobile» della casa è nella cantina sottoterra, in mezzo a salami casalinghi e a bottiglie di vino locale. E’ l’unica parte della costruzione che non ruota, si trova esattamente sotto il «piedistallo» ed è lì che c’è anche il cuscinetto composto da 98 sfere, che da solo pesa 30 quintali. Il peso totale dell’edificio è di 4 mila quintali: «Non spiegherò a nessuno come ho fatto a calcolarlo… Ci provino scienziati e i studiosi».

L’altezza dell’edificio è di oltre 8 metri. L’abitazione ha un diametro di 16 metri, mentre il «piedistallo» è largo 5. All’interno sono state ricavate 7 stanze, di cui due bagni. Il tetto è formato da una cupola in acciaio inox, sotto il quale ci sono putrelle e tiranti che formano la struttura della casa e le danno solidità. «A un certo punto ho ricevuto un’offerta – ricorda – per vendere: volevano fare di questa casa un club privato, ma ho subito rifiutato. È un progetto unico e non saprei dargli un valore. Avvio la rotazione quando organizziamo cene o feste o quando voglio passare una giornata interamente al sole».

Dopo decenni trascorsi nella «Casa che gira» a forma di fungo, Beltramone progettava anche il suo «riposo eterno» in una struttura con le stesse sembianze: «Non ho ottenuto i permessi ma ho costruito ugualmente una tomba unica, disegnata da me, coperta da una cupola semicircolare, sorretta da un’enorme pietra da 160 quintali. La “Casa che gira” resterà ai miei famigliari e decideranno loro che cosa farne».

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.