Arriva la stretta sui bonus edilizi: come cambia il superbonus 110%

Dal 7 febbraio 2022 stop alla cessione del credito infinita. In arrivo anche un prezziario del Ministero della transizione energetica che servirà ad individuare i massimali di spesa per alcune categorie di lavorazioni. Insorgono le associazioni

La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Sostegni ter sta creando un po’ di scompiglio nel settore delle costruzioni, viste le novità introdotte sul superbonus 110% e sui bonus edilizi considerate troppo stringenti e deleterie per la ripresa economica nazionale. Vediamo insieme come cambia il superbonus 110% e le critiche all’operato del governo mosse da partiti e associazioni. 

Dal 7 febbraio 2022 stop alla cessione del credito infinita

A fronte delle numerose frodi scoperte sui bonus edilizi (superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus, bonus facciate), il governo si è trovato costretto a correre ai ripari e ad adottare misure più stringenti con il nuovo decreto Sostegni 2022. Il provvedimento, pubblicato il 27 gennaio 2022 in Gazzetta ufficiale, apporta importanti modifiche a tutti i bonus previsti nel settore dell’edilizia con il primo decreto Rilancio, quello del 2020, compreso il bonus 110%. Cosa cambia? La cessione del credito, con il tax credit che potrà essere ceduto una sola volta sia da parte dei  beneficiari della detrazione, sia da parte dei fornitori che ricevono il credito. Con l’eliminazione della facoltà di passaggi successivi, non sono più possibili ulteriori cessioni del credito, sia che si operi con sconto in fattura sia senza. Le nuove disposizioni, che entreranno in vigore dal 7 febbraio 2022, hanno già fatto partire la corsa alla cessione. Prima di questa data la cessione del credito d’imposta non avrà limiti mentre dopo potrà avvenire ancora per una sola volta. Va ricordato che banche ed intermediari finanziari rientrano tra i soggetti cui si può cedere il credito d’imposta. 

In arrivo il prezzario del Mite

Tra le altre novità c’è il visto di conformità, ossia una attestazione che garantisce l’esistenza dei presupposti per richiedere la detrazione d’imposta, e l’asseverazione, una attestazione per verificare la congruità delle spese sostenute secondo i valori stabiliti per alcune categorie di beni. Entro il 9 febbraio 2022, il ministero della transizione ecologica dovrebbe approvare un decreto con un apposito prezzario composto da 35 voci, che servirà ad individuare i valori massimi di spesa per alcune categorie di lavorazioni. Previsti massimali per:

  • la riqualificazione energetica degli edifici;
  • l’isolamento di coperture, pavimenti e pareti perimetrali;
  • la sostituzione degli infissi (per zone climatiche);
  • l’installazione di schermature solari;
  • le caldaie a condensazione;
  • microcogeneratori;
  • pompe di calore;
  • generatori a biomasse;
  • tecnologie di building automation.

Sabatini (Abi): i nuovi vincoli creano incertezza anche per contratti già stipulati

I “forti vincoli” introdotti con il decreto Sostegni ter al bonus 110% non sono visti di buon occhio dal direttore generale dell’Abi – Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, poiché “anche con effetti sostanzialmente retroattivi, creano incertezza anche sui contratti già stipulati”. “C’è rammarico per il mancato accoglimento delle istanze provenienti dai mondi delle imprese e delle banche affinché la misura dell’anticipazione del superbonus possa continuare ad esplicitare i suoi effetti positivi sull’economia, nel pieno rispetto della legalità. Il contrasto alla illegalità – prosegue il direttore Sabatini – ha un presidio fondamentale nelle banche che devono operare sempre nel rispetto di stringenti normative, ne sono la prova le decine di migliaia di segnalazioni annue di operazioni sospette”. Sabatini si dice invece soddisfatto per l’inserimento, sempre nel decreto Sostegni ter, “della sospensione per il 2022 del versamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti per le popolazioni interessate dai terremoti del 2016 del centro Italia, misura legislativa sollecitata in una lettera a firma congiunta del Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e del Commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016, Giovanni Legnini. La proroga consentirà ora di continuare a sostenere le popolazioni colpite dal sisma di cinque anni fa, tenuto anche conto degli effetti della pandemia che proprio in questi ultimi mesi ha preso nuovo vigore”.

Movimento 5 Stelle: è da irresponsabili bloccare il funzionamento del bonus 110%

Insoddisfatti dalle nuove misure introdotte per il superbonus 110% anche alcuni deputati del Movimento 5 stelle. Patrizia Terzoni, Riccardo Fraccaro e Luca Sut dichiarano che “ancora una volta il ministro dell’economia, Daniele Franco, ha voluto cambiare le regole in corsa, con il risultato di bloccare, anche retroattivamente, le anticipazioni bancarie e quindi i cantieri, suscitando il legittimo malcontento di famiglie, imprese, tecnici e istituti di credito”. L’atteggiamento del governo è da “irresponsabili”: non è possibile “bloccare il funzionamento di una misura determinante per la ripresa economica” in un momento così delicato per il Paese. I 5 Stelle promettono battaglia: “I nostri emendamenti per reintrodurre la possibilità di cessioni successive alla prima sono già pronti per il deposito e per il confronto con le altre forze politiche, ma resta il fatto che un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie dovranno attendere il completamento dell’iter di conversione, quindi due mesi circa, per poter ripartire con i cantieri. Per questa ragione, contestualmente alla reintroduzione della possibilità di cedere più volte il credito, proporremo l’eliminazione del vincolo del 30% di lavori realizzati entro il 30 giugno per le unifamiliari, con un decalage (riduzione nel tempo, ndr) dedicato anche a questa tipologia di edifici a partire dal 2024. Non accetteremo che il Mef penalizzi cittadini e imprese impedendo loro di ricorrere alla nostra maxi agevolazione”. 

Le proteste delle associazioni

Insorgono anche le associazioni di categoria, preoccupate per la ripresa economica. “Artigiani e piccole imprese esprimono profonda delusione per l’indisponibilità del Governo a trovare soluzioni diverse per contrastare le frodi, utilizzando tutti gli strumenti per individuare e perseguire i responsabili. Le nuove pesanti restrizioni all’utilizzo dei bonus edilizi, introdotte dall’art. 28 del decreto Sostegni ter, – scrive in una nota la Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) – stanno provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta. Una situazione improvvisa e grave, destinata ad imprimere una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e efficientamento energetico degli immobili, penalizzando cittadini e imprese onesti e rallentando la crescita economica e il positivo utilizzo delle risorse del Pnrr”. Pertanto, la Cna chiede al Parlamento di superare, in sede di conversione, le restrizioni “così da assicurare continuità e certezza al meccanismo della cessione e garantire la necessaria stabilità al funzionamento dei bonus”.

Confartigianato ed Ance chiedono lo stralcio dell’art. 28

Preoccupato anche il presidente di Confartigianato, Marco Granelli: “Ancora una volta, invece di colpire i disonesti con misure mirate e chirurgiche, si finisce per sparare nel mucchio con misure restrittive che danneggiano, senza ragione, tutti gli imprenditori. In questo modo non si scoraggiano certo i ‘furbi’, ben capaci di aggirare le complicazioni burocratiche, ma si rallentano, invece, le operazioni di acquisto dei crediti, soprattutto da parte degli operatori finanziari, in particolare quelli prossimi a raggiungere la capacità di assorbimento dei crediti stessi. Il risultato è un inevitabile incremento degli oneri finanziari e una contrazione pericolosa del numero di operatori che possono operare acquisizioni. In una parola, si finisce per bloccare l’utilizzo dei bonus edilizia e il rilancio del settore”. Pertanto Granelli chiede al governo “di procedere subito con lo stralcio dell’articolo 28 del DL Sostegni ter e di modificarlo per rendere possibile almeno due cessioni dei crediti fiscali e, in ogni caso, cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali (banche, assicurazioni e soggetti iscritto all’albo degli intermediari finanziari)”.

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Sulla stessa linea la reazione dell’Ance – Associazione nazionale costruttori. “Spiace vedere che all’interno di un decreto che si chiama ‘sostegni’ e’ stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla sia per le imprese che per i cittadini – dichiara il presidente Gabriele Buia – Nonostante le proteste di gran parte del mondo economico e le proposte sul tavolo di soluzioni alternative che noi per primi abbiamo suggerito il governo ha deciso di non ascoltare nessuno, mettendo così di fatto un’ipoteca sui cantieri del superbonus 110%. I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso con il rischio di creare migliaia di contenzioni e di bloccare interventi già avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese”.  (Fonte)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.