Bella, sexy e ingegnere. E allora?

Troppo bella per essere intelligente. Poteva essere l’ennesima scivolata sugli stereotipi ma la “troppo-bella” ingegnera di San Francisco è così liberamente dotata di humor e saperi tecnologici (e di marketing) che l’ha immediatamente rivoltata in hashtag. Rompendo così ben due tabu.

#ILookLikeAnEngineer (#SembroProprioUnIngegnere) , accompagnato da migliaia di foto di belle ingegnere è diventato virale e ha innescato una campagna di role model che manco a studiarla l’avremmo raggiunta. Ragazze che costruivano circuiti a 6 anni, programmatrici Java con bebè, disegnatrici di ologrammi in tacco 12, consumatrici di beveroni che costruiscono robot. Ogni bambina, liceale, post adolescente ha nella galleria di vite che si sta componendo su Twitter un’altra, tante altre a cui ispirarsi. Sogni su cui giocarsi in libertà.

Ed è con questa libertà di essere individuo-come-mi-pare che i contestatori e le contestatrici l’immagine di Isis Wenger, ingegnera informatica di San Francisco, non hanno fatto i conti. E le centinaia di #SembroProprioUnIngegnere non sono solidarietà ma l’orgoglio di un sé espresso pienamente. E la dimostrazione, oggi, che le ragazze belle e sexy che usano la testa non sono per nulla controcorrente. Avevamo bisogno di dimostralo? Forse sì. La risposta massiccia a uno stereotipo apparentemente radicato ma in realtà fragile ci mette in guardia.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.