Uno studio dell’Adema, l’agenzia pubblica francese dell’Ambiente e del Controllo dell’Energia,boccia la produzione nel 2014 di auto elettriche (già presenti in molte grandi città d’Italia,messe a disposizione dai comuni) già dal 2014 e ribadiscono che contro i cambiamenti climatici la soluzione potrebbe non essere quella della mobilità elettrica.
Come riferisce affariitaliani.it:
Il problema dicono, è l’origine dell’energia utilizzata per alimentare le vetture.La colpa è delle emissioni prodotte dall’estrazione dei metalli che compongono la batteria. Ve detto, aggiungono gli studiosi, che il gap di emissioni si recupererebbe più velocemente se venisse utilizzato il nucleare, ma qui si aprirebbe tutto il problema delle scorie radioattive.
Ma i conti di tale studio non quadrano,perchè se si considera un ciclo di vita medio stimato di 150mila chilometri, le vetture elettriche risultano comunque più favorevoli all’ambiente di qualsiasi altra vettura, con 10 tonnellate di Co2 emessa, contro le 22 di un diesel e le 27 di una macchina a benzina.
Si presume infatti che sono tutti ordini dati dall’alto alle agenzie (nel nostro caso l’Adema),di fare una vera e propria campagna contro le auto elettriche per non perdere gli interessi sul petrolio.
Lo studio sottolinea che nella fase di fabbricazione del veicolo elettrico e, in particolare, dell’estrazione dei metalli per la produzione della batteria,la fabbrica stessa emette più Co2 per produrre una sola di queste batteriedi quanto possa emetterne una macchina a benzina in un ciclo di vita.
Tutto questo sembra davvero assurdo,sono disposti a farle bere di tutti i colori pur di non perdere gli interessi petroliferi che stanno distruggendo il mondo,sia sul piano ambientale che su quello finanziario.
