Campania e Toscana in zona rossa, Marche, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia in arancione

Secondo quanto emerso dalla Cabina di regia, attualmente in corso, dal 15 novembre cinque regioni cambiano fascia di rischio: due entrano in zona rossa (Campania e Toscana), tre in zona arancione (Marche, Emilia e Friuli). Il Veneto resta in zona gialla

Campania Toscana entrano in zona rossa, mentre Emilia-RomagnaFriuli Venezia Giulia Marchepassano in zona arancione.

A portare in questa direzione sono i dati forniti dalle Regioni, compatibili con l’attribuzione di queste regioni a diverse fasce di rischio. Anche Lazio Sardegna avrebbero visto peggiorare la loro situazione epidemiologica, anche se rimangono in zona gialla.

La decisione è ora definitiva, dopo la firma di un’ordinanza da parte del ministero della Salute.

I dati del monitoraggio

Secondo l’Istituto superiore di Sanità, tra il 22 e il 4 novembre l’Rt nazionale calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.43. Scrivono gli esperti nel monitoraggio: «L’epidemia in Italia — seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali — mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che potrebbe essere un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020. Tale andamento andrà confermato nelle prossime settimane e non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti. Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di regioni in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma, nonostante questo, una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti in numerose regioni italiane».

Nel Lazio chiusi grandi magazzini e mercati nel weekend

Intanto, dopo le tre firmate ieri da Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, continuano le ordinanze regionali, che si sommano a quelle del governo. Un’ordinanza della Regione Lazio chiude «tutte le grandi strutture di vendita nei giorni festivi e indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, le farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole». Inoltre «nei giorni festivi, su aree pubbliche o private, sono chiuse le attività di commercio al dettaglio nell’ambito dei mercati con la sola eccezione delle attività dirette alla vendita di generi alimentari; sono altresì chiusi i mercatini degli hobbisti e i mercatini per la vendita o esposizione di proprie opere d’arte ed opere dell’ingegno a carattere creativo e similari». Insomma: grandi magazzini e mercati saranno chiusi, nel Lazio, nel fine settimana.

La nuova mappa

Le regioni italiane sono dunque così suddivise:
Zona rossa: Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, provincia autonoma dell’Alto Adige.
Zona arancione: Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria.
Zona gialla: Veneto, Lazio, Sardegna, Molise, provincia autonoma di Trento.

Di fatto, la gran parte del territorio nazionale si trova in zone con restrizione della mobilità sostanziali — il «lockdown leggero», previsto dai piani del governo.

Qui le indicazioni su che cosa si possa fare in zona rossa, in zona arancione, in zona giallaqui l’autocertificazione per gli spostamenti necessaria per le zone arancione e rossa.

Il cambio della «mappa» delle restrizioni era nell’aria 
anche se non tutte queste regioni sembravano destinate a questo tipo di variazione. La decisione del governo si accompagnerà ad altre restrizioni adottate autonomamente da alcune Regioni e anche da alcuni sindaci.

(FONTE)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.