CANTIERE IN SUPERBONUS 110%: NECESSARIE 10 FIGURE PROFESSIONALI

Prima di iniziare un intervento edilizio in Superbonus 110%, è bene affidarsi a un team di professionisti, in grado di portare avanti i lavori con la giusta attenzione, sia pratica sia teorica.

E, sì, non basta essere abili progettisti, nemmeno avere una squadra di ottimi lavoratori edili, bisogna anche essere ottimi tecnici, ingegneri e avere conoscenze fiscali.

L’amministratore di condominio ha, dunque, in questo caso, il ruolo fondamentale di proporre in assemblea un insieme di figure professionali che potranno lavorare in sinergia.

Architetti, ingegneri edili, civili e impiantisti, geometri e periti tecnici, maestranze edili, figure specializzate come geologi o tecnici degli impianti fino a tutti i professionisti esterni ma di supporto all’edilizia come commercialisti, consulenti fiscali e legali e anche assicuratori.

Ma vediamo insieme quali e quante sono le figure professionali fondamentali per portare a termine in sicurezza un cantiere in Superbonus 110.

I 10 professionisti per un cantiere in Superbonus

Il numero di professionisti tecnici, una decina tra ingegneri, architetti, geometri e fiscalisti, opererà in concerto ognuno nel proprio ramo di specializzazione:

  1. Architetto o studio di architettura
  2. Ingegnere strutturale e tecnico per il collaudo statico, nel caso di richiesta Sismabonus
  3. Tecnico specializzato nel settore termotecnico, per Ecobonus
  4. Tecnico dell’impianto elettrico
  5. Tecnico specializzato nelle pratiche antincendio (se richiesta conformità)
  6. Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e in fase esecutiva
  7. Direzione dei lavori (spesso, più di una figura in base alle dimensioni del cantiere)
  8. Perito che si occuperà delle variazioni catastali
  9. Studio fiscale che segue tutte le pratiche burocratiche
  10. Studio legale e assicurativo

Senza dimenticare un ruolo fondamentale: le maestranze edili!

Chi dirige questo team di professionisti?

Nei grandi cantieri di edilizia pubblica, oltre alle figure appena citate necessarie allo svolgimento dei lavori, la legge viole che venga eletto un coordinatore, una figura super partes, che abbia il controllo di tutto ciò che avviene, nell’interesse del committente che è lo Stato. Si chiama RUP, Responsabile Unico del Procedimento.

Nell’edilizia privata, invece, la legge non richiede l’obbligo di questa figura di controllo e, quindi, non è una mansione dovuta. Si tende però a individuare il ruolo di coordinatore.

A cosa serve il RUP

Per quanto riguarda gli appalti pubblici la figura del RUP è di centrale importanza e non può non esistere. In particolare, il RUP:

  • organizza le fasi di progettazione dei lavori, le attività necessarie alla redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, le fasi di progetto definitivo ed esecutivo;
  • ricopre un ruolo attivo anche nella fase di individuazione del contraente attraverso la scelta della procedura d’affidamento, del criterio d’aggiudicazione, della tipologia del contratto da stipulare e provvedendo;
  • vigila sul corretto e razionale svolgimento della selezione;
  • effettua il controllo dei documenti amministrativi presentati in gara;
  • provvede alla verifica delle offerte anomale, coadiuvato eventualmente dalla commissione giudicatrice.

Un coordinatore nell’edilizia privata

In edilizia privata, spesso, i problemi nascono proprio dalla mancanza di coordinamento tra gli operatori.

Ad esempio, potrebbe garantire una supervisione necessaria sulle spese presentate da ogni professionista. Facciamo un esempio pratico, ipotizzando un cantiere privato che sta svolgendo sia i lavori di rinforzo con Sismabonus sia lavori di rifacimento facciate con il Bonus Facciate. In questo caso:

  • l’ingegnere strutturista inserirà, tra le spese ammesse al beneficio fiscale di sua competenza, il ponteggio, necessario per svolgere le opere previste;
  • l’ingegnere termotecnico inserirà tra le sue spese un ponteggio per poter fare il cappotto.

Lo stesso ponteggio viene, dunque, messo in detrazione per due volte. La figura di coordinatore – che non è obbligatoria per legge – potrebbe risolvere molti problemi e garantire al committente certezze sia sull’esecuzione dei lavori sia sull’ottenimento delle agevolazioni fiscali.

Cosa deve fare un coordinatore di progetto

Il coordinatore del progetto, in un cantiere di edilizia privata, è una figura che possiede competenze specifiche e trasversali.

Avrà, infatti, il compito di supervisionare il lavoro svolto dagli altri e risponderà di questa sua funzione per gli eventuali danni che il committente potrebbe subire a seguito di errori non rilevati.

I compiti e i compensi del coordinatore vanno dettagliati in un apposito disciplinare d’incarico.

Professionisti per il Superbonus secondo la legge?

In teoria, per portare avanti un cantiere privato con Superbonus 110%, la legge non richiede un numero specifico di figure professionali: potrebbe essere uno solo.

La cosa fondamentale è che questo unico professionista sia dotato delle abilitazioni e delle competenze necessarie per seguire dal progetto architettonico, a quello termotecnico, fino al progetto strutturale (Sismabonus), in grado poi di dirigere i lavori e occuparsi anche delle asseverazioni fino all’accatastamento finale.

Nella pratica si tende a scegliere un gruppo di lavoro separando i compiti in base alla specializzazione che, da un certo punto di vista, è una prassi che offre maggiori garanzie al committente.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.