Clima, Obama accelera sui tagli alle emissioni di gas serra

Il presidente degli Stati Uniti vara il Clean Power Plan, contiene nuove regole per velocizzare il passaggio alle rinnovabili: “Svolta senza precedenti”

Si chiama Clean Power Plan e sarà varato nelle prossime ore. Il nuovo provvedimento per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, voluto da Barack Obama, è incentrato sulle centrali a carbone, da cui dipende il 31% delle emissioni dei gas nocivi negli Stati Uniti, e sulle fonti rinnovabili. A ogni Stato sarà richiesto di ridurre le emissioni degli impianti a carbone e di avviare riforme che cambieranno in modo drastico il modo in cui l’elettricità arriva nelle case di milioni di americani (il 40% dell’energia elettrica consumata dagli americani è ancora prodotta in centrali a carbone). “È il più grande e importante passo mai intrapreso per combattere i cambiamenti climatici”, lo ha definito Barack Obama in un video diffuso dalla pagina Facebook della Casa Bianca

La versione aggiornata del Clean Power Plan in discussione dallo scorso anno intende accelerare il passaggio alle fonti di energia rinnovabili (con una produzione da aumentare del 28% entro il 2030 rispetto al 22% prevista in precedenza) e pone obiettivi più stringenti per ridurre le emissioni di gas nocivi anche senza fare affidamento alle centrali alimentate a gas, che comunque emettono gas inquinanti anche se non quanto gli impianti a carbone (circa la metà).

Primo fra tutti gli obiettivi prefissati quello di ridurre l’inquinamento provocato dalle centrali a carbone del 32% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005 (un salto del 9% rispetto a quanto previsto prima). Gli stati e i fornitori che accelereranno gli investimenti in energia solare ed eolica saranno premiati con incentivi. I limiti varieranno da stato a stato.

Stringenti le richieste agli Stati, quindi, ma anche più tempo e molta più flessibilità per arrivare agli obiettivi richiesti, al fine di ridurre le obiezioni dell’opposizione e i possibili ricorsi, spiegano le fonti. Il piano per la prima volta include una “valvola di sicurezza di affidabilità” che gli Stati possono guadagnarsi, se necessario, per scongiurare possibili problemi dei rifornimenti durante la transizione. Gli Stati potranno quindi iniziare nel 2022, due anni dopo quanto previsto, il passaggio alle fonti rinnovabili e il decomissionamento delle centrali più vecchie. Il risparmio per gli americani, in termini di bollette per l’energia elettrica, è valutato in 85 dollari l’anno per famiglia, dopo il 2030.

La campagna che sarà lanciata in queste ore insieme al nuovo Piano in vista dei negoziati per un trattato internazionale per la riduzione dei gas a effetto serra di Parigi include nel prossimo futuro una visita di Obama in Alaska per sensibilizzare l’opinione pubblica americana sugli effetti del riscaldamento globale sull’ambiente.

A settembre, è poi previsto l’incontro del presidente americano con Papa Francesco, in visita negli Stati Uniti, un incontro dedicato anche al tema dell’ambiente e del clima a cui il Pontefice si è dimostrato molto sensibile e su cui ha avviato, attraverso la chiesa americana, iniziative per la sensibilizzazione dei fedeli.

Già oggi sarà invece lanciato un video messaggio del presidente in cui descrive il piano messo a punto dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente “il passo più grande e più importante che abbiamo mai fatto per combattere i cambiamenti climatici”. “Le centrali sono la principale fonte di inquinamento che contribuisce ai cambiamenti climatici. Ma fino a ora, non ci sono stati limiti federali alla quantità di inquinamento che questi impianti possono rilasciare nell’aria. Pensateci”, spiega il presidente nel video già registrato.


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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.