ECONOMIA: “Ponte Messina, se siete pronti lo facciamo”.

Il premier all’assemblea che celebra i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo lancia la “sfida” a completare il progetto “che può creare 100mila posti di lavoro” per “tornare ad avere una Sicilia più vicina e raggiungibile e per togliere la Calabria dal suo isolamento”. Il futuro dell’Italia: “Banda larga e grandi opere infrastrutturali”. L’ad Pietro Salini: “Anche noi ci stiamo”. Il leader M5s attacca sul blog: “Renzi menomato morale”

renzi

MILANO – Renzi lancia la sua “sfida”, cioè “completare il grande progetto di quella che Delrio chiama la Napoli-Palermo, per non dire Ponte sullo Stretto”. Il Ponte può creare “centomila posti di lavoro”, dice il presidente del consiglio Matteo Renzi nel corso dell’assemblea che celebra i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo”. Renzi indica l’infrastruttura come parte del completamento della “Napoli-Palermo”. “Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni – dice rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del Gruppo – noi ci siamo”.

Secondo Renzi, una grande opera infrastrutturale deve essere “utile per tornare ad avere una Sicilia più vicina e raggiungibile e per togliere la Calabria dal suo isolamento. La mia – dice ancora – è una sfida in positivo”.

“Evviva le aziende che rischiano e ci mettono del loro, evviva chi non si arrende continuando a guardare il passato” continua il presidente del Consiglio, “l’Italia in questi anni non ha avuto sempre la forza di progettare il futuro: recuperare la dimensione del sogno è fondamentale” dice sottolineando che “è bello che 110 anni celebrino la storia di chi ogni giorno si è messo in moto per fare dell’Italia un Paese migliore, progettando dal canale di Panama al risolvere il problema del marciapiede sotto casa”.

UMORISMO – COLLAUDO DI UN PONTE… ALL’ITALIANA

https://youtu.be/QfOXmvY3hxY

 

E nel futuro c’è bisogno di rilanciare. L’Italia deve puntare sulla banda larga e sulle grandi opere infrastrutturali. Questa la ricetta del premier. “Finita la parte delle riforme si può tornare a progettare il futuro” dice spiegando i quattro punti su cui lavorare. “Le amministrazioni locali devono sviluppare gli uffici tecnici per sbloccare i piccoli e medi cantieri, bisogna semplificare la burocrazia, investire nella banda larga perché le reti di domani non sono le dighe o le autostrade, quella di domani sarà l’Italia della gigabyte society”. Infine si deve puntare alle grandi opere e alle infrastrutture, come sul piano ferroviario la Napoli-Bari-Lecce.

“Quello che chiedo a voi è che, finita la parte delle riforme, si torni a progettare il futuro”, dice. “Noi siamo pronti” conclude Renzi citando anche la Variante di Valico ed il Terzo valico tra Liguria e Piemonte. La Salini-Impregilo detiene il 45% di Eurolink Scpa, l’associazione temporanea di imprese che, per il ministero delle Infrastrutture, era il Contraente generale per la progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Pietro Salini raccoglie la sfida. “Anche noi ci siamo. Si tratta di parlare con le varie amministrazioni e fare un progetto che non è per noi, ma per il Paese” così il numero uno del gruppo, “dobbiamo preoccuparci essenzialmente di rendere l’opera il meno impattante possibile sui conti dello Stato”, ha poi sottolineato, aggiungendo che “se creiamo le condizioni perché il ponte diventi un’opera in cui possano investire gruppi privati, e ce ne sono tantissimi che vogliono investire in Italia, ma devono avere un quadro regolatorio molto chiaro, il ponte si fa con i soldi degli altri”.

Rispetto alle tempistiche, Salini ha dichiarato: “Se avessi i permessi per cominciare domani mattina, in sei anni il ponte sta là”. Precisando quindi che “il problema non è tecnico, ma di carattere politico, burocratico, di consenso generale, di spesa” e che “dobbiamo riprendere le discussioni con le Ferrovie e con Anas, gli stakeholder principali di questo progetto”.

Che il rischio di corruzione e infiltrazioni mafiose per la realizzazione del Ponte di Messina sia fondato è quanto pensa il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone: “Bisogna per questo cominciare a lavorare per sterilizzare i rischi. Se vogliamo provare a diventare un Paese normale, bisogna lavorare per ridurre i rischi”.

“Io non me la sento di valutare l’utilità di un’opera che è una scelta politica. Io faccio un discorso diverso, penso che un paese normale possa giustificare di non fare le opere per qualunque ragione, ma non per i rischi di infiltrazione mafiosa o corruzione. Certo, i rischi non possono essere dimenticati e vanno attentamente valutati”, continua Cantone. “Credo che però dire no solo perché c’è il pericolo di corruzione sia una diagnosi sbagliata. Così un Paese non diventerà mai normale. Poi, se si debba fare il Ponte sullo Stretto, se sia utile o meno, sono scelte che non mi competono”, conclude a margine di un convegno al Centro alfonsiano di Palermo.

Passa qualche ora e Grillo dal suo blog cannoneggia Renzi contro “il #pontesullostretto del menomato morale. Il Movimento 5 stelle è riuscito, grazie a Virginia Raggi, a bloccare le irresponsabili Olimpiadi del 2024 a Roma, ma non siamo ancora riusciti a frenare gli appetiti malsani di chi vuole fare a tutti i costi grandi opere inutili con i soldi dei cittadini. Il menomato morale oggi ha detto che è pronto ad aprire i cordoni della borsa (di soldi pubblici dei cittadini) per far ripartire un’opera costosissima, inutile e in piena zona sismica. Un’opera che non vedrà mai la luce, già costata circa 600 milioni di euro ai contribuenti, per il quale Monti stanziò 300 milioni per il pagamento delle penali per la non realizzazione del progetto”. E ancora: “Qualche anno proprio Renzi diceva ‘Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle piu’ moderne e sicure’. La sua parola non vale nulla”, conclude il leader M5s.

E il ponte sullo Stretto “non è una priorità” neanche per la presidente della Camera, Laura Boldrini: “La crisi economica – spiega a ‘diMartedì’ – tocca tanti aspetti. Noi non riusciamo ancora ad avere una crescita e questo è il problema numero uno per il nostro paese, specialmente per il meridione”.

Caustico D’Alema: “Il ponte è un omaggio per gli 80 anni di Berlusconi e questo dimostra la gentilezza d’animo del presidente del Consiglio”, ironizza su la7, poi aggiunge “Renzi deve ancora trovare 20 miliardi per evitare lo scatto Iva e fa promesse su ponte, pensioni ed Equitalia…”.

A Grillo replica il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato. “Fa solo polemica, ma le polemiche non si mangiano, non danno lavoro, non consentono una migliore mobilità. Grillo esiste solo per la sua capacità di urlare e banalizzare le soluzioni che chi governa è chiamato a costruire”. E aggiunge: “Noi ragioniamo con l’idea di cosa fare domani e pensare che ogni famiglia spende 75 euro solo per la macchina per attraversare lo Stretto, impone che un governo guardi in prospettiva”.
“E’ evidente – conclude – che ci sono delle priorità e che prima porteremo l’alta velocità fino a Reggio Calabria e renderemo le ferrovie siciliane fruibili, poi si realizzerà un’opera che un grande paese come l’Italia non può cancellare dalla sua agenda”. (REPUBBLICA.IT)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.