Che fine ha fatto la lotta all’evasione fiscale?

Evasione-fiscaleTutti la invocano. Nessuno la fa davvero. Nemmeno il governo del cambiamento. La lotta all’evasione fiscale, il male endemico dell’Italia, ha le armi sempre più spuntate. Ferruccio de Bortoli ne parla nel suo nuovo saggio — Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica, Garzanti, maggio 2019 — di cui L’Economia, in edicola con il Corriere della Sera domani, pubblica un ampio stralcio. «La sensazione — scrive de Bortoli — è che anche i pochi strumenti a disposizione per controllare il fenomeno siano stati depotenziati o abbandonati. Non c’è più il redditometro, dopo che il Decreto dignità lo ha reso di fatto non utilizzabile almeno fino a quando non verranno fissati i nuovi criteri per determinare il reddito in relazione ai consumi del contribuente. Le indagini finanziarie, nonostante la creazione di un gigantesco archivio con tutti i dati dei conti correnti, carte di credito, investimenti di varia natura e persino il numero di accesso alla cassetta di sicurezza, sono sempre meno utilizzate da Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate. Con l’inizio del 2019 sono stati consegnati alla voluminosa storia fiscale italiana gli studi di settore. Discutibili, bocciati anche dalla Corte costituzionale ma comunque dotati di una qualche efficacia nel contrasto a elusione ed evasione. Saranno sostituiti dagli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa)».

Altre partite

Lecito avere dubbi anche sull’efficienza del federalismo fiscale tornato alla ribalta se, come sembra sarà, la mano regionale che spende non è la stessa che tassa i cittadini, oltre che sul provvedimento sblocca-cantieri. Le due forze di governo spingono infatti per l’accelerazione di opere diverse. E questo frenerà il tutto invece di sbloccare, senza contare che l’elenco delle opere ferme è salito a 550 con un costo di immobilismo, calcolato dall’Ance, pari a 530 miliardi da qui al 2035. Tra i personaggi con una storia da raccontare, ecco Alessandra Perrazzelli, banchiera approdata nel direttorio della Banca d’Italia (è lei il volto della nostra copertina) e Romano Minozzi, il patron di Iris ceramica. Riservato, tanto da essere soprannominato «Il Cuccia della Via Emilia», Minozzi si definisce un industriale che cuoce la terra. In realtà ha molti campi d’azione, una vera passione per gli investimenti nelle utility, tra cui Snam e Iberdrola, ma anche per i suoi setter inglesi. Intanto il made in Italy non smette di esercitare il suo fascino nel mondo.

PUBBLICITA’

PROGETTO ALBATROS SAFETY

www.progettoalbatros.net – Software per la valutazione dei rischi per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nei cantieri e per la formazione dei lavoratori semplice e completo

Made in Italy e dintorni

Russell Grandinetti, direttore commerciale di Amazon, spiega come la piattaforma di Jeff Bezos accelererà l’export in versione ecommerce delle pmi italiane: entro il 2021 varrà un miliardo. L’Economia, in questo numero, apre una speciale finestra sulle aziende della Lombardia, la regione a cui si deve il 22% del Pil e che, tra finanza e industria, traina il Paese. Nello studio realizzato in collaborazione con Italy Post i nomi e i numeri di 400 eccellenze, che fatturano 31 miliardi e sono cresciute negli ultimi anno a un ritmo dell’8%. Sul fronte del risparmio, come si fa a cambiare banca. E quali sono le soglie che devono consigliarvi di traslocare altrove in cerca di un miglior rapporto costo-servizi.

About Mario Ferraioli 4038 Articles
MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.