FISCO: Lo stato in Italia e all’estero

Nello scenario italiano, gli spazi di manovra per innovare sono limitatissimi: decaduta la delega fiscale, la prossima manovra di bilancio sarà quasi esclusivamente concentrata sul sostegno di famiglie e imprese messe a dura prova da crisi energetica e inflazione. Il dibattito è quindi principalmente sulla lotta all’evasione: l’auspicio è che venga almeno “aggiornata” focalizzandosi sulla digitalizzazione della PA, sulla consapevolezza che l’evasione da riscossione è una piaga ancor più rilevante dell’evasione tout court e sul fatto che con le grandi multinazionali occorre fare patti, non guerre. Di questo (e di altro) si parlerà al X Forum One FISCALE dedicato a “La sfida della Riforma Fiscale e i nuovi Trend di Fiscalità Internazionale”, organizzato da Wolters Kluwer e ANDAF.

Il Forum One FISCALE ha sempre scandito momenti fondamentali della controversa vita del fisco.

La decima edizione del 25 ottobre 2022 giunge in un momento di grande incertezza politica ed economica, di cui il fisco risente terribilmente.

Innanzitutto lo scenario italiano, dove gli spazi di manovra per innovare sono limitatissimi, atteso che la delega fiscale del governo Draghi è ormai decaduta e la manovra di bilancio in arrivo da 40 miliardi dovrà essere quasi esclusivamente concentrata sul sostegno di famiglie e imprese messe a durissima prova da crisi energetica ed inflazione. Il dibattito è quindi principalmente (tavolo istituzionale del Forum) sulla sempreverde lotta all’evasione, che auspichiamo venga almeno “aggiornato” focalizzandosi sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, la consapevolezza che l’evasione da riscossione è una piaga ancor più rilevante dell’evasione tout court e il fatto che con le grandi multinazionali occorre fare patti, non guerre.

Estemporanea ma buona (e anche in caso veloce da attuare) idea che sembra mettere d’accordo tutte le forze di maggioranza, e può contribuire a reperire somme da immettere nell’economia reale, è quella di una procedura di emersione (che potremmo chiamare nuovamente voluntary disclosure – visto il successo delle precedenti edizioni) della enorme massa di banconote detenute nelle cassette di sicurezza o nei posti più disparati (le stime più accreditate parlano di circa 150 miliardi di euro) da abbinare comunque a una “pace fiscale” (con integrale pagamento delle imposte, quindi non un condono) su alcune violazioni estere e nazionali.

Iniziativa molto meno condivisibile, in quanto iniqua, non allineata con l’analoga iniziativa europea e a rischio incostituzionalità, che tuttavia ha in comune con quella appena citata la volontà di recuperare risorse, è il contributo sugli extraprofitti delle società energetiche (cui il Forum dedica il terzo tavolo tecnico).

La riforma della giustizia tributaria

Invero una riforma davvero attuata c’è, ed è quella della giustizia tributaria, cui è dedicato il secondo tavolo tecnico, con effetti anche sui processi in corso. Interessanti soprattutto le novità sulla fase cautelare e sul regime dell’onere della prova (che si sposta in modo più deciso sulle spalle del fisco), che si affranca dalla disciplina del 2697 c.c.

Cooperative compliance

Tornando alle grandi aziende, che danno lavoro, creano gettito e hanno strutture amministrative rigide con poca propensione all’evasione stricto sensu intesa (ovvero mancata o infedele registrazione di operazioni imponibili) di esse si occupa sia, in una dimensione nazionale, il secondo tavolo tecnico, destinato alla cooperative compliance, sia il quarto tavolo, con focus sulla riforma della fiscalità internazionale. Muovendo dalla cooperative compliance, essa risponde a quella vitale esigenza di certezza del diritto per aziende italiane e straniere. L’istituto necessita di essere migliorato in termini di vantaggi concessi, di modalità di dialogo con i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, di digitalizzazione e diciamo di “tolleranza” per questioni riguardanti importi minori.

La riforma della fiscalità internazionale

Infine, la riforma della fiscalità internazionale, o meglio la rivoluzione tentata dai Pillar 1 e 2 OCSE, sui quali c’è molta incertezza soprattutto negli Stati Uniti, che hanno la loro normativa antielusiva (cosiddetta GILTI) totalmente incompatibile con la minimum tax al 15% a cui aspira appunto l’OCSE. Peraltro, le elezioni di mid term alle porte negli Stati Uniti, se vedranno prevalere – come sembra – i repubblicani, potrebbero comportare un ulteriore rallentamento del percorso. Ad andare avanti un po’ più spedita sembra l’Europa che, con le direttive ATAD su CFCibridi e (in arrivo) sostanza economica delle strutture, sembrano alzare il tiro rispetto alla erosione delle basi imponili. Senza dimenticare le direttive DAC, volte ad agevolare lo scambio di informazioni, che ora si dirigono verso piattaforme (DAC 7) e criptoattività (DAC 8).

Ad alternarsi sul palco tante voci istituzionali e tra i maggiori esponenti del mondo aziendale ed accademico, che siamo felici di aver messo insieme anche quest’anno. Che sia una occasione per dare un impulso su questa a dir poco complicata agenda fiscale. Buon Forum.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.