FISCO: rottamazione delle cartelle all’ultimo giorno.

agenzia_entrate_675Ultime ore per tentare la proroga rispetto alla scadenza del 30 aprile per rottamazione ter e saldo e stralcio. Dopo la richiesta del Consiglio nazionale dei commercialisti di venerdì 26 aprile, anche il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha inviato una lettera al Governo chiedendo un rinvio da agganciare al cattivo funzionamento della piattaforma per la presentazione delle domande. Di certo, però, gli spazi di manovra a questo punto sono strettissimi. Le uniche finestre possibili sono legate a un inserimento dell’ultimo secondo nel decreto crescita, prima dell’approdo in Gazzetta Ufficiale, o all’approvazione di un nuovo provvedimento nel Consiglio dei ministri in programma martedì sera. In entrambi i casi, per adesso, di questi interventi non c’è però traccia. RISPOSTA NEGATIVA DA PARTE DE

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Il piano allo studio
L’ipotesi sulla quale si sta ragionando è quella della proroga di almeno un mese rispetto alla scadenza del 30 aprile per la presentazione delle domande di rottamazione-ter e saldo e stralcio. Lo ha chiesto il Consiglio nazionale dei commercialisti ma, adesso, lo ribadiscono anche altri.

Consulenti del lavoro: problemi burocratici, prorogare il termine
Per la presidente dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, «il perdurare dei malfunzionamenti informatici della piattaforma online dell’agenzia delle Entrate ha impedito ai professionisti di presentare le domande di rottamazione-ter e per il saldo e stralcio delle mini-cartelle esattoriali in scadenza domani, martedì 30 aprile». Per questo motivo, sarebbe necessario un congruo rinvio dei termini. In teoria, si potrebbe arrivare anche a fine giugno, dal momento che la finestra per pagare, dopo la domanda, si chiuderà a luglio.

Giovani commercialisti: semplificare le scadenze fiscali
Sulla stessa linea anche il presidente dell’Unione giovani commercialisti (Ungdcec), Daniele Virgillito: «È una beffa che debbano essere i professionisti a implorare una proroga che aiuti lo Stato a fare cassa con la pace fiscale». Il rinvio dei termini è da legare «alle inefficienze della Pa». Ma andrebbe agganciato a una generale revisione e semplificazione delle scadenze fiscali.

Tributaristi: un rinvio non compromette gli obiettivi
E anche l’Istituto nazionale tributaristi (Int), ha sottolineato la necessità di prorogare i termini di scadenza del 30 aprile. Il presidente, Riccardo Alemanno ha scritto al Mef evidenziando che «un maggior lasso di tempo darebbe a contribuenti e consulenti la possibilità di superare le problematiche causate da vari intoppi sia di carattere informatico, sia di carattere interpretativo. Inoltre un rinvio a fine maggio non comprometterebbe gli obiettivi prefissati, anche in termini di gettito».

Le soluzioni possibili
La soluzione è stata ipotizzata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Chiederò agli amici dei Cinquestelle di dire sì ad una proroga al termine della pace fiscale con un emendamento al decreto crescita, che è lo strumento più veloce». Nonostante la smentita del Mef, allora, in sede di conversione del provvedimento potrebbe trovare spazio quella che, di fatto, sarebbe una nuova versione delle due sanatorie. (Fonte)

 

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.