Galles, a 7 anni spende 1.300 sterline in un videogioco: genitori costretti a vendere l’auto di famiglia

Scatenandosi con gli acquisti in-app su «Dragons, l’ascesa di Berk», il piccolo Ashaz ha mandato in crisi le finanze del padre Muhammed. Che è stato rimborsato solo in parte

di Alessandro Vinci

Galles, a 7 anni spende 1.300 sterline in un videogioco: genitori costretti a vendere l'auto di famiglia

La famiglia Murtaza, residente a Colwyn Bay (Galles), non naviga nell’oro. Con tre figli piccoli da mantenere, Areefa (11 anni), Ashaz (7 anni) e Aliyah (1 anno), anche poche centinaia di sterline possono fare la differenza. Si può dunque immaginare lo sgomento provato dal padre Muhammed, medico 41enne, nel vedersi sottrarre dal conto corrente un totale di 1.289,70 sterline (circa 1.500 euro) da parte di Apple. Inizialmente aveva pensato a uno sbaglio. Magari a un costoso prodotto della Mela addebitatogli per errore. Peggio ancora a una truffa. Poi però aveva trovato nella casella email 29 ricevute di pagamento comprese tra 1,99 e 99,99 sterline riconducibili al videogioco mobile «Dragons, l’ascesa di Berk», ispirato alla saga cinematografica di Dragon Trainer e disponibile anche sull’App Store. A quel punto tutto era stato chiaro: si trattava di una sconsiderata serie di acquisti in-app effettuati sul suo stesso iPhone dal figlio Ashaz per arricchire la propria collezione virtuale di draghetti.

(Quasi) nessun rimborso

Non è difficile immaginare i toni della sgridata che l’uomo avrà riservato al bambino. Ma va anche sottolineata l’assenza di un’adeguata supervisione da parte del genitore, tanto più considerando che Ashaz aveva tra le mani un dispositivo collegato a una carta di credito. Il problema è che Muhammed, poco pratico di tecnologie digitali, non immaginava che un videogioco gratuito per bambini contemplasse acquisti in-app illimitati, anche a tre cifre. Né tanto meno che, proprio alla luce di ciò, fosse possibile spendere quasi 1.300 sterline nel giro di un’ora soltanto, come effettivamente accaduto. Ma la vera doccia fredda doveva ancora arrivare. Rivoltosi ad Apple sicuro di ottenere un rimborso completo, infatti, si è visto restituire appena 207 sterline. La sua risposta al servizio clienti? «Ben fatto, mi avete derubato, siete riusciti a derubare mio figlio», come lui stesso ha rivelato al Sun.

L’auto venduta

Contattata proprio dal Sun in merito alla vicenda, la company ha invitato i genitori ad adottare precauzioni contro tali evenienze e ha affermato di prendere la questione «molto sul serio». Ma intanto Muhammed continuava a ritrovarsi con oltre mille sterline in meno. Per coprire l’ammanco ha quindi dovuto vendere l’auto di famiglia, una vecchia Toyota Aygo. Una beffa che sarà d’insegnamento sia a lui che al figlio Ashaz, cui di certo per diverso tempo non verrà più messo tra le mani un videogioco di questo tipo. I consigli per scongiurare simili scenari sono dunque principalmente due: non affidare mai a bambini troppo piccoli device in grado di eseguire transazioni economiche e, soprattutto, sorvegliarli il più possibile quando navigano o giocano online. Le brutte sorprese, come si è visto, potrebbero essere dietro l’angolo.

About Mario Ferraioli 4034 Articles
MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.