GIURISPRUDENZA: La Cassazione interviene E’ annullabile l’ordine di demolizione dei manufatti abusivi

Demolizione-Casa-abusivaSul tema degli abusi edilizi, da sempre, in Italia, vige grade confusione. Le normative in materia sono tante e anche le sanzioni e gli eventuali ordini di demolizione di opere non regolari non sempre sono chiari. A mettere ordine sulle vicende legate a questi argomenti è intervenuta la Cassazione con una sentenza che chiarisce aspetti controversi e cambia alcune opinioni diffuse.

La Suprema corte ha affermato che l’annullamento dell’ordinanza di demolizione di un immobile abusivo (con contestuale rilascio del permesso in sanatoria) giustifica pienamente l’inadempimento dell’ordine stesso. Di conseguenza – come ben illustrato dal portale di diritto Laleggepertutti.it non c’è revoca della sospensione condizionale della pena e non è compromessa la possibilità di beneficiare dell’estinzione del reato. La ratio è che, se l’obbligo imposto dal giudice con la sospensione condizionale diviene impossibile per cause indipendenti dalla volontà del reo, l’infruttuosa scadenza del termine assegnato impedisce la revoca del beneficio, di cui ci si potrà ancora avvalere.

Ma quali sono le sanzioni per chi compie un abuso? La legge punisce chi realizza un intervento edilizio senza il permesso di costruire necessario, in totale difformità o con variazioni essenziali rispetto a tale atto  in vari modi che possono oscillare dall’arresto fino a due anni e all’ammenda da 5.164 a 51.645 euro con, appunto, la possibilità di ordinare la demolizione delle opere realizzate per ripristinare lo stato precedente.

L’intervento della Cassazione ha però ora affermato che l’annullamento dell’ordine di demolizione costituisce causa idonea a rendere impossibile l’adempimento del comando stesso.
Nel caso oggetto della sentenza degli Ermellini , il Tar aveva annullato la suddetta ordinanza e concesso il permesso di costruire in sanatoria (previo pagamento degli oneri legali previsti).

Ora, è necessario chiarire che la giurisprudenza, ormai pacifica sul punto, ritiene che se il reo, per causa indipendente dalla sua volontà, non ha adempiuto entro il termine fissato l’obbligo imposto dal giudice, resta per lui impregiudicata la possibilità di giovarsi dell’estinzione dell’illecito penale. La sopravvenienza dell’avvenimento non imputabile al colpevole, infatti, impedisce la revoca di dirittodella sospensione condizionale.

Ebbene, secondo la Cassazione, una sentenza del Tar che annulli l’ordinanza di demolizione e conceda la sanatoria edilizia configura proprio un evento sopravvenuto, non dipendente dalla volontà del colpevole, che legittima l’inosservanza dell’obbligo imposto. Ne deriva che, in questo caso, il soggetto condannato in sede penale potrà lecitamente beneficiare dell’estinzione del reato derivante della sospensione condizionale e della mancata revoca della stessa.

(Fonte: Laleggepertutti.it)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.