GIURISPRUDENZA: Licenziato perché fumava all’aperto sul luogo di lavoro

Licenziato perché sorpreso a fumare sul posto di lavoro, che era però un cantiere all’aperto, e reintegrato dal giudice.

lavoratore che fumaLa vicenda giudiziaria, resa nota dalla Cisl di Milano, che si è conclusa con una sentenza del Tribunale di Monza a favore di un dipendente della Tagliabue S.p.A., impresa del settore metalmeccanico che occupa circa 200 persone, aveva preso avvio a seguito della decisione aziendale di procedere al licenziamento disciplinare del signor B.C., cui era stato contestato, appunto, di aver fumato durante l’orario di lavoro in un cantiere all’aperto. Un’iniziativa che non ha convinto il magistrato che, infatti, ha condannato l’azienda a reintegrare il lavoratore e a corrispondergli tutte le retribuzioni maturate dall’illegittimo licenziamento alla data di rientro in azienda.

«Troppo spesso nei procedimenti disciplinari – ha commentato il difensore del lavoratore, Filippo Raffa – ci si concentra sul contenuto della contestazione senza tenere conto del punto di vista del lavoratore e del contesto in cui questa viene comminata». «Questa sentenza – ha aggiunto il segretario della Fim Milano Metropoli, Gianluca Tartaglia – è importante in quanto sancisce che il reintegro è possibile superando cosi le diffidenze riguardo la Riforma del Lavoro del luglio 2012, che sembrava aver attenuato le garanzie poste a tutela del lavoro e dei lavoratori, dimostrando che anche il sindacato deve provare a cambiare i luoghi comuni che portano a credere che sia impossibile contrapporsi a queste ingiustizie».

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.