I controlli sul Superbonus: ecco perché può saltare

Burocrazia, rischio frodi ed un regolamento non chiarissimo rischiano di mettere a repentaglio la proroga del Superbonus fino al 2023: ecco i punti da chiarire

Il Superbonus 110% è stato prorogato fino a tutto il 2023 ma, oltre ad alcune modifiche tecniche, l’obiettivo è quello di stanare i “furbetti” che ne approfittano per commettere frodi e illeciti. La stretta sul Superbonus, però, rischia di diventare un boomerang di burocrazia mettendo a rischio il sistema stesso.

La denuncia di Ance

L’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance) lancia l’allarme perché la nuova misura rischia di causare rallentamenti e blocchi sulle operazioni in corso. Ma non è tutto, c’è il rischio anche dell’aumento dei materiali. “Bene l’estensione dei prezzari a tutti i bonus edili, per garantire la congruità dei prezzi e sbarrare la strada ad aumenti e comportamenti illeciti”, afferma Gabriele Buia al Messaggero, numero uno Ance.

Cosa risponde Confartigianato

Anche Confartigianato si associa al pensiero di Ance, preoccupandosi del blocco sullo sconto in fattura e della cessione del credito imposto dal nuovo decreto legge. “Va introdotto un limite di spesa per interventi al di sotto dei quali non siano obbligatori visto di conformità e asseverazione della congruità della spesa”, ha sottolineato l’organizzazione. Come ci siamo occupati sul Giornale.it, se il Fisco si accorgerà di “specifici profili di rischio” bloccherà il Superbonus 110% per 30 giorni come è stato deciso durante il Consiglio dei ministri per bloccare sul nascere ogni tentativo di truffa sul bonus edilizio per ristrutturare casa.

Tre ostacoli sul Superbonus

Se è giusto salvaguardare i 950 milioni di euro destinati alla casa, secondo i calcoli del Fisco i lavori sono rallentati non tanto dai tentativi di frode (anche, ovviamente) ma soprattutto l’aumento del costo delle materie prime, la difficoltà di reperirle e la mancanza di manodopera nel settore delle costruzioni. “Occorre trovare una soluzione agli eccezionali rincari che, da oltre un anno, stanno interessando alcuni fondamentali materiali da costruzione”, aggiunge Buia. L’altro limite per il 2022 riguarderà il tetto Isee di 25mila euro sulle villette unifamiliari. “Il limite contenuto nella manovra è troppo stringente, in questo modo si rischia di spegnere il principale motore dell’incentivo, va trovata un’alternativa”, afferma al Messaggero il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Francesco Miceli. Insomma, le perplessità sono tanto e rimangono tali: il Servizio di bilancio del Senato sottolinea i diversi punti che andrebbero cambiati per un minor impatto negativo sul mercato e sulle conseguenze che potrebbero avere sui conti pubblici.

Tutti i dubbi

Ad esempio, i costi sull’asseverazione del visto di conformità per il credito dei vari bonus saranno detraibili? A Repubblica, i tecnici affermano, andrebbe anche verificato “se ciò non possa dar luogo a maggiori oneri rispetto a quanto già contabilizzato nei saldi di finanza pubblica con specifico riguardo ai bonus quelli per i quali non è previsto un limite di spesa ovvero un limite massimo di detrazione, come nel caso specifico del bonus facciate”.

Tanti dubbi anche per gli interventi in corso d’opera che, se da un lato rientrano nei parametri, dall’altro potrebbero non essere ancora stati completati dall’introduzione della nuova disciplina e quindi creare non pochi grattacapi. Ecco perché l’applicazione dei nuovi valori dovrebbero essere avviati “dopo l’adozione del decreto o prevedere altri parametri che possano dare certezza ai contribuenti”. L’altra incertezza riguarda i crediti a “rischio” frode che, in attesa dei necessari accertamenti, sono una “mera facoltà” e non un obbligo per l’Agenzia delle entrate: ciò significa che i lavori continuano fino a prova contraria con il rischio che alcune operazioni continuano nonostante possano presentare alti profili di rischio. Insomma, le incertezze per il 2022 sono molteplici: che ci siano ulteriori regole (più chiare e definite) sul bonus edilizio?

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.