INDUSTRIA CONCIARIA: UN PROGETTO PER LA SCOPERTA DI TINTURE NATURALI

Una ricerca ha dimostrato come evitare l’utilizzo dei coloranti chimici e inquinanti in questo settore

Il mese di settembre è dedicato a BioNaD “Naturalised dyes replacing commercial colorants for environmentally friendly leather dyeing and water recycle”, il progetto rivolto alla dimostrazione dell’utilizzo di una nuova categoria di “tinture naturalizzate” come coloranti per l’industria conciaria.

 

IL PROGETTO

L’obiettivo del programma è dar prova dell’efficacia della degradazione su base batterica delle acque reflue delle tinture, permettendo così il riutilizzo dell’acqua stessa.

La filiera del cuoio racchiude complesse fasi di lavorazione, di cui la tintura rappresenta quella di maggiore importanza per il valore aggiunto dei prodotti finiti. Secondo il regolamento europeo Reach 1907/2006 le attuali tecnologie di produzione coinvolgono coloranti e formulazioni di additivi chimici responsabili dell’accumulo di inquinanti nell’ambiente per la difficile biodegradabilità delle acque reflue.

Il progetto “BioNaD” si pone l’obiettivo di migliorare il processo di tintura del cuoio grazie all’utilizzo di nuovi coloranti, definiti “naturalizzati”, derivanti dall’unione chimica di cromofori al lattosio, lo zucchero di scarto e di basso costo dell’industria casearia.

Inoltre, grazie a questo nuovo sistema le acque reflue di tintura risultano biodegradabili con tecniche microbiologiche che comportano minori costi di gestione per l’intero processo di depurazione. I coloranti naturalizzati sono stati messi a punto rispettando la normativa REACH per la loro produzione ed impiego. In questo modo le concerie e le tintorie potranno avere il vantaggio di beneficiare della certificazione Ecolabel dei propri prodotti e di ridurre l’impatto ambientaledell’intero processo di lavorazione anche con evidenti risvolti economici positivi per la loro gestione amministrativa.

I RISULTATI

La dimostrazione ha portato alla realizzazione di 23 coloranti in forma pura, eliminando completamente l’uso di ausiliari chimici per la loro solubilizzazione in acqua. Allo stesso modo, non è stato necessario impiegare altre sostanze chimiche per la tintura. Inoltre, la capacità penetrativa dei naturalizzati all’interno del cuoio è stata superiore a quella dei coloranti commerciali.

Il trattamento dei reflui di tintura con microorganismi attivi ha dimostrato la biodegradabilità dei coloranti naturalizzati, ottenendo nella maggior parte dei casidecolorazioni pressoché complete. Pertanto, l’obiettivo di sostituire i coloranti commerciali con quelli naturalizzati è ampiamente supportato dai risultati del progetto.

I BENEFICI PER LE PMI

Lo scopo del programma BioNad è quello di dotare le Pmi del settore conciario di nuovi mezzi tecnologici in grado di generare un risparmio energetico con un occhio di riguardo per la salvaguardia delle risorse e dell’ambiente. La derivazione dei coloranti naturalizzati dal lattosio implica non solo la possibilità di utilizzare sostanze coloranti biodegradabili ma anche la riduzione della quantità di siero di latte rilasciato nell’ambiente.

Infatti, l’impiego dei naturalizzati avrebbe un impatto decisivo per le tematiche ambientali, in quanto i produttori si troverebbero nelle condizioni di abbattere i costi energetici gestendo il materiale di scarto con ripercussioni a catena sul sistema delle emissioni inquinanti. Al tempo stesso i tintori avrebbero sul mercato dei coloranti affidabili e garantiti dal punto di vista della purezza con risultati ottimali per i produttori di pellame.

Infine, le Pmi sarebbero in grado di utilizzare una minor quantità di acqua dolce di rete grazie al riciclo o riutilizzo delle acque reflue di tintura, stimato nell’ordine del 50 -75%.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.