La protesta dei terremotati in piazza Montecitorio. “Non ci rappresentate”

111814782-180fcfd5-01b8-462f-87b9-51b162bda316Sotto la pioggia di Roma, è scesa in piazza la protesta dei terremotati in piazza Montecitorio. Ad animarla alcune centinaia di persone appartenenti al coordinamento dei comitati dei terremotati – in rappresentanza dei territori di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria – per il sisma che colpì le regioni del centro Italia nell’agosto 2016. Hanno chiesto “subito la ricostruzione”, dopo essere entrati in piazza al grido “non ci rappresentate” rivolto ai politici accusati di “assenteismo” dopo le promesse fatte subito dopo il terremoto. Con tamburi, fischietti e megafoni hanno denunciato la mancanza di un decreto ad hoc per le zone terremotate. “C’e’ una parte dell’Italia dove il tempo si è fermato. Nel cuore dell’Appenino la ferita del sisma è ancora aperta” spiegano spiegano gli organizzatori. “Il decreto per il centro Italia dove sta?” si sono chiesti i manifestanti che hanno esposto numerosi striscioni tra cui “banche assenti, linee di credito fantasma” e “più personale negli uffici sisma e enti locali”.

 “Solidarietà ai rappresentanti del coordinamento dei comitati dei terremotati che protestano in piazza Montecitorio per chiedere la ricostruzione dei centri colpiti dal sisma dell’agosto del 2016, ha detto Stefano Pedica del Pd. “I cittadini vanno ascoltati. Come politici impegnati sul territorio, abbiamo il dovere di stare al loro fianco. Molti paesi sono ancora abbandonati a se stessi. Al di là delle passerelle politiche ancora il processo di ricostruzione non parte. Basta lentezze burocratiche, i cittadini chiedono rispetto”, ha aggiunto.

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“A quasi un anno dalla nascita del governo gialloverde, nulla è cambiato per i terremotati dell’Italia centrale, sedotti in campagna elettorale e poi abbandonati sia da Luigi di Maio sia da Matteo Salvini“, ha detto a sua volta il senatore di Forza Italia Andrea Cangini partecipando alla manifestazione indetta dai comitati dei terremotati davanti a Montecitorio. “Altro che ‘prima gli italiani’, Lega e M5s non solo non hanno fatto nulla, ma continuano ad ignorare il problema. Parlano di tutto, tranne che del terremoto. Mesi fa il sottosegretario Crimi aveva annunciato un decreto: che fine ha fatto? Qualche norma è stata infilata nello “sblocca cantieri”, ma, a dimostrazione di quanto poco la maggioranza abbia a cuore il problema di decine di migliaia di famiglie, la legge sblocca cantieri non è stata ancora calendarizzata in parlamento. E’ un bene che i comitati si facciano sentire, è un dovere per la politica ascoltarli”, ha concluso.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.