LEGACOOP SCATENATA CONTRO I MIGRANTI: “Sostituiscono i lavoratori italiani”

Sale la paura che i migranti possano sostituirsi ai lavoratori italiani. Ecco la nuova preoccupazione delle coop

 Un monito, una preoccupazione, una paura che sta prendendo piede e che di certo non va sottovalutata.

“Attenzione che i profughi non vengano impegnati per lavorare gratis dai Comuni in difficoltà di bilancio”. La Legacoop Emilia Romagna lancia il suo allarme sul tema degli immigrati richiedenti asilo e sulle loro “attività di volontariato” nei comuni emiliano romagnoli. “La mia per ora è solo una preoccupazione che poggia sulle difficoltà economiche che molti comuni hanno nel mantenere in vita dei servizi. E quindi la tentazione di poter continuare a svolgere delle attività utilizzando dei volontari, in questo caso i migranti, non è un aspetto da sottovalutare”, ha detto il numero uno regionale del settore sociale delle coop rosse, Alberto Alberani, in un’intervista rilasciata a Redattore Sociale.

Le sue parole arrivano a pochi giorni dalla firma di un protocollo tra Regione Emilia Romagna, Prefetto di Bologna, sindacati e altre realtà (tra cui la stessa Legacoop), che regola le attività che i profughi possono svolgere per dare un contributo a chi li ospita: per esempio pulire strade, curare parchi e giardini pubblici. Secondo il protocollo, ai profughi che accetteranno di svolgere queste attività in modo volontario, verranno garantiti, oltre all’assicurazione, percorsi di orientamento e formazione. Non uno stipendio. “La decisione di consentire ai migranti che sono in attesa di un permesso di svolgere dei lavori socialmente utili è una scelta nobile che si muove in un percorso d’integrazione”, ha spiegato Alberani. “Però, ho il timore che a lungo andare qualche comune possa sostituire il lavoro svolto delle cooperative sociali con quello dei volontari”.

Insomma anche le cooperative sociali tremano di fronte ai migranti volontari, impaurite dal fatto che proprio i nuovi arrivati, lavorando gratuitamente, possano sostituire i lavoratori italiani. Ci mancava anche questa: che i migranti rubino il lavoro ai lavoratori delle cooperative rosse. Risvolti inquietanti di una situazione ormai al collasso che vede gli italiani per strada e i migranti in situazioni più che dignitose. Ma se fino ad ora le cooperative, si sa, hanno fatto la cresta sull’accoglienza dei migranti, d’ora in avanti dovranno fare i conti con gli altri effetti dell’ondata migratoria.

DI Sonia Bedeschi

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.