La proposta di nuove mansioni usuranti e gravose che potrebbe entrare nella riforma previdenziale prevista per il prossimo anno, in sostituzione di Quota 100
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Sta prendendo forma con il lavoro delle commissioni tecniche , la riforma delle pensioni prevista per sostituire Quota 100 a partire dal 1 gennaio 2022.
La pensione anticipata a 62 anni con 38 di contributi, istituita dal Governo Conte 1 sta infatti per scadere, essendo una norma sperimentale triennale, che non ha avuto il successo previsto dal legislatore presso i cittadini (le richieste sono state molto meno delle attese) mentre è stata fortemente criticata perche generalizzata e con inutile dispendio economico, dagli esperti dell’OCSE .
Le intenzioni del Governo sembrano andare comunque verso una riforma pensioni che non rinuncia alla flessibilità, prevedendo anticipi pensionistici mirati ad alcune categorie di lavoratori che ne hanno davvero bisogno. In questo senso già l’anno scorso è stata istituita una Commissione istituzionale sui lavori gravosi, presieduta dall’ex ministro del lavoro Cesare Damiano incaricata dal Ministro Orlando di studiare un ampliamento dell’elenco dei lavori gravosi che già oggi consentono di andare in pensione con qualche anno di anticipo .
Il meccanismo, detto APE SOCIALE, già attivo da qualche anno, prevede a 63 anni la possibilità di avere un assegno ponte, pari alla pensione maturata ma è riservato solo ad alcune categorie di lavoratori:
- disoccupati che abbiano finito di percepire, da almeno tre mesi, la NASPI e abbiano 30 anni di contributi versati, inclusi i lavoratori con a contratto a termine, a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione abbiano svolto lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
- lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo o secondo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave , con 30 anni di contributi versati ;
- invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, con 30 anni di contributi versati
- lavoratori dipendenti con 36 anni di contributi versati, che abbiano svolto (da almeno sei anni in via continuativa (sino al 31.12.2017) oppure per chi accede dal 2018, con almeno sette anni di attività gravosa negli ultimi dieci), un lavoro pesante o usurante, tra quelli elencati di seguito:
La Commissione ha messo a punto un elenco delle mansioni per quest’ultima categoria, che passa infatti a ben 203 attività lavorative (riunite in 57 gruppi) rispetto alle attuali 65 ( in 15 gruppi) .
La scelta si è basata su indici di infortuni e malattie professionali connesse con il tipo di mansione svolta che risultassero superiori alla media
La lista dei nuovi principali lavori gravosi sarebbe la seguente:
- bidelli,
- tassisti,
- falegnami,
- conduttori di autobus e tranvieri,
- benzinai,
- lavoratori agricoli,
- macellai,
- panettieri,
- insegnanti di scuole elementari,
- commessi,
- cassieri,
- operatori sanitari qualificati,
- magazzinieri,
- portantini,
- forestali,
- verniciatori industriali.
La proposta tecnica dovra essere comunque approvata dal Ministro del lavoro e portata poi al vaglio del Ministero dell’economia che definendo le risorse effettivamente disponibili potrebbe mettere paletti piu stretti per la platea dei beneficiari. L’APE sociale con la riforma pensioni dovrebbe diventare una misura strutturale senza scadenza.