Pensioni quota 100 e poi? Forcing per i 62 anni dal 2022. E su quota 41..

Pensioni Quota 100, Quota 41, Ape Sociale e riforma del sistema previdenziale: ultime news

Pensioni quota 100 e poi? Forcing per i 62 anni dal 2022. E su quota 41…

Quota 100 pensioni sarà ‘pensionata‘ a fine anno. E su questo non ci sono dubbi: il governo Draghi non prorogherà la misura introdotta nel 2018 con l’esecutivo Lega-M5S. Ma i giochi sulla riforma del sistema previdenziale sono aperti. A partire da quota 41, dai 62 anni per uscire dal lavoro e in un sistema di flessibilità. I sindacati – Cgil Cisl e Uil – hanno le idee chiara per quanto concerne questo tema. Va sottolineato che il presidente Inps Pasquale Tridico ha mostrato scetticismo su quota 41 (“Iniqua ad esempio per le donne, oltre ad essere molto costosa per il bilancio dello Stato”) e ha dato la sua ricetta per il post quota 100. Tornando invece ai sindacati, nei giorni scorsi c’è stato un incontro: i segretari confederali di Cgil, Roberto Ghiselli, Cisl, Ignazio Ganga, Uil , Domenico Proietti, hanno visto gli esponenti della Lega, la senatrice Tiziana Nisini e l’onorevole Claudio Durigon per un confronto sui temi legati alle pensioni. Vediamo cosa ne è emerso.

Pensioni quota 41 e 62 anni per uscire dal lavoro: la riforma dei sindacati

Avanti con quota 41 e con la pensione a 62 anni nell’era che si aprirà dopo quota 100 (che come noto permette di uscire dal lavoro con 62 anni e 38 di contributi) e in cui bisognerà evitare di ‘cadere’ nello scalone di cinque anni, con aumento dell’età pensionabile da 62 a 67 anni: sono i temi principali affrontati nell’incontro con la Lega. I sindacati, anche in questa occasione, hanno sostenuto la necessità di strutturare un intervento complessivo sulla previdenza così come descritto nella Piattaforma unitaria presentata da mesi al Governo. Un intervento che deve essere varato già quest’anno – sostengono in una nota – e che ponga al centro la reintroduzione di una piena flessibilità di accesso alla pensione attraverso il doppio canale con 62 anni di età e con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica; che riconosca ai fini pensionistici la gravosità delle diverse mansioni ed il lavoro di cura, svolto in particolare dalle donne per le quali i sindacati sostengono la necessità dell’introduzione di forme compensative, insieme a misure a tutela del lavoro discontinuo o a basso reddito dei giovani. Un intervento che, secondo i sindacati, sostenga il rilancio della previdenza complementare e che, parallelamente, sostenga le pensioni in essere con un ampliamento della quattordicesima mensilità e con la rivalutazione piena dei trattamenti pensionistici. I rappresentanti della Lega presenti si sono mostrati molto attenti a questi temi – riferiscono Cgil Cisl e Uil – rilevandone l’importanza sociale e la necessità di dare maggiore equità al sistema.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.