Permesso a costruire: non serve il consenso di condomini e vicini

Il Comune non può autorizzare il rilascio di un permesso a costruire al consenso dei condomini dello stabile o di quelli dei palazzi vicini: lo ha sottolineato il Tar Liguria in una recente sentenza [1].

 Una cosa, infatti, è il rispetto della normativa urbanistica, un’altra quello delle norme civilistiche, derivanti dalla presenza di eventuali diritti di proprietari confinanti: e poiché il rilascio del titolo edilizio richiede la verifica solo dei requisiti pubblicistici e non di quelli di natura privata, non si può subordinare lo stesso al nulla osta di altri privati cittadini.

La vicenda attiene alla richiesta di permesso per la costruzione di un parcheggio sotterraneo che il Comune aveva subordinato al consenso dei condòmini dei palazzi sovrastanti: condizione che il giudice amministrativo ha ritenuto illegittima. Ma la stessa linea di pensiero è stata seguita, dalla giurisprudenza, anche con riferimento alle opere realizzate dal condòmino sulla propria abitazione, la cui autorizzazione amministrativa non può essere subordinata al consenso dell’assemblea condominiale (che, magari, ne vagli il rispetto con il decoro architettonico).

Nella sentenza viene evidenziato come, in linea generale, sia da considerare legittimo un provvedimento (di solito, abilitativo) al cui rilascio l’amministrazione condizioni il rispetto di alcuni vincoli e prescrizioni. Tuttavia, secondo il Tar, il permesso di costruire deve essere rilasciato solo in base a precisi parametri normativi, attinenti alla legittimazione del richiedente e alla conformità dell’intervento alle previsioni degli strumenti urbanistici, senza considerare situazioni finalizzate a costituire forme di tutela dei residenti del vicinato.

  Insomma, gli unici paletti al permesso a costruire che può porre il Comune sono relativi al rispetto della normativa urbanistica: i rapporti, invece, con i privati esulano dal campo di competenza dell’amministrazione ed, eventualmente, dovranno essere valutati, in contenzioso, davanti al giudice ordinario civile.


[1] TAR Liguria, sent. n. 561/2015.


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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.