PRIVACY: L’autovelox incastra il ladro della sua auto:“Ma non possiamo darti la foto, per la privacy”

autoveloxQuando la privacy fa discutere. Questa storia, raccontata dal “Fatto Quotidiano“, ha dell’incredibile. Alessandro Bassi, 48 anni, commesso di Cremona, riceve una multa per eccesso di velocità: l’autovelox ha “pizzicato” il suo furgone che andava a 60 all’ora invece che ai 50 consentiti. Ma alla guida non c’era lui, bensì con ogni probabilità il ladro che glielo aveva sottratto qualche giorno prima. Alessandro si pone due domande. Primo, perché un autovelox ultratecnologico non è settato per analizzare le targhe delle auto e riconoscere quindi quelle rubate? Secondo, perché non è possibile vedere la faccia del ladro, fotografato frontalmente ma coperto da una barra nera? Già, infatti il guidatore nonostante la foto frontale viene reso irriconoscibile. E probabilmente il ladro d’auto riuscirà a farla franca. Il post-denuncia di Alessandro su Facebook ha fatto il pieno di like e condivisioni, ma la legge parla chiaro. Non ci possiamo fare proprio nulla – spiega a Il Fatto Quotidiano.it il capo dei vigili di Cremona Pierluigi Sforza – è il ministero stesso che, in fase di omologazione dello strumento, prevede che nelle riprese frontali si debba annerire il volto del conducente.

Fonte ‘Il Fatto Quotidiano’

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.