Riaprire in anticipo nella Fase 2: regole per bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri

A pochi giorni dall’inizio ufficiale della Fase 2, il Governo sembrerebbe essere pronto ad anticipare la riapertura di parrucchieri, centri estetici, bar e luoghi di ristoro in generale (come pub, ristoranti, gelaterie e tutte quelle attività che non hanno potuto rialzare le saracinesche lo scorso 4 maggio). I servizi a diretto contatto con la clientela, tuttavia, in questi casi potranno essere assicurati solo nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e delle misure di contenimento del virus, vediamo quali sono.

Fase 2, Governo pronto a cedere sulla riapertura

Dopo un botta e risposta tra Regioni e Governo centrale, Giuseppe Conte sembra essere disposto a cedere sulle riapertura di bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri. Se nel dpcm del 26 aprile la ripresa di questo tipo di attività era stata rimandata al 1° giugno, con il decreto maggio importanti novità potrebbero arrivare. Stando alle ultime dichiarazioni del Premier, infatti, le stesse potrebbero tornare a ricevere la clientela a partire dal prossimo 18 maggio.

Sulla stessa linea si è detto anche Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali e le autonomie del Governo, che dopo le minacce di diffida alla Regione Calabria, pare essere adesso disposto a rivedere la propria posizione. Boccia, proprio in queste ore, ha difatti confermato l’intenzione del Governo di procedere verso questa direzione, attraverso l’istituzione di un tavolo nazionale cui compito sarà quello di elaborare insieme all’Inail specifici protocolli di sicurezza (per gestori, dipendenti e clienti).

Regole per bar e ristoranti

Per quanto riguarda bar e ristoranti, una delle regole principali che i gestori saranno tenuti a rispettare (che anche se non confermata ufficialmente sembra essere ormai ovvia) è quella del distanziamento sociale tra un tavolo e l’altro. Niente però è stato ancora deciso sulla distanza di sicurezza minima che bisognerà mantenere.

All’ingresso di ogni locale, inoltre, dovranno essere affisse le regole di comportamento che tutti saranno tenuti a rispettare. Queste dovranno essere ben visibili ai clienti e, cosa più importante, non dovranno contenere solo le disposizioni di sicurezza più “ovvie” (come l’obbligo di indossare la mascherina e di lavare le mani), ma dovranno essere chiare e precise, indicando anche il numero massimo di persone che può contenere il locale.

Bar, ristoranti, gelaterie e luoghi di ristoro possono continuare, nel frattempo e fino a nuove disposizioni, possono continuare a garantire il servizio a domicilio. Quelli che prevedono la consumazione dell’ordine all’interno della struttura (o comunque di un determinato spazio) dovranno invece attrezzarsi cercando di evitare assembramenti, per esempio con segnaletiche che distinguano i percorsi per la fila alla cassa o al bagno e delle corsie differenziate per l’entrata e l’uscita dei clienti.

Si sta valutando anche l’ipotesi di introdurre l’utilizzo di stoviglie monouso o riutilizzabili solo se correttamente igienizzate ad ogni utilizzo, mentre è quasi certo l’obbligo di misurare la temperatura a tutti gli addetti ai lavori sia all’inizio che alla fine di ogni turno.

Le regole per parrucchieri e centri estetici

In attesa delle linee guida di sicurezza alla quali il Governo sta lavorando insieme al comitato tecnico-scientifico e l’Inail, coinvolgendo anche le parti sociali, diverse sono le soluzioni al vaglio che garantirebbero anche a parrucchieri e centri estetici di riaprire.

Tali attività rientrano, di fatto, tra quelli più a rischio contagio. Trattandosi di servizi che comprendono il contatto diretto tra l’operatore e il cliente, le regole dovrebbero essere ancora più rigide rispetto a quelle imposte alla ristorazione.

A partire dal controllo della temperatura di addetti ai lavori e clienti, si sta valutando come scongiurare ogni pericolo procedendo con la gestione singola di ogni appuntamento: un cliente alla volta, con obbligo di indossare guanti, mascherina e visiera per il parrucchiere e/o estetista.

Perentorio, in fine, l’obbligo di sanificare più volte al giorno sia i locali che gli strumenti da lavoro.

Doveri e azioni che, sia nel caso della ristorazione che degli operatori estetici, comportano un investimento di soldi ed energie non di poco conto . Per questo, ad oggi, molti sono quelli che si chiedono se la riapertura – a queste condizioni – sarà effettivamente sostenibile per tutti.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.