Riforma Catasto: nuove regole entro il 2026

I metri quadri sostituiranno i vani, per ciascun immobile dovrà essere determinato il valore patrimoniale e una rendita calcolata sui parametri del mercato

La Riforma del catasto è passata per un solo voto in Commissione: 22 contrari e 23 favorevoli. Si prevede, dal 2026, la modifica del sistema di rilevazione catastale. I metri quadri sostituiranno i vani. Insieme alla rendita catastale, per ciascun immobile dovrà essere determinato il valore patrimoniale e una rendita calcolata sui parametri del mercato.

Il voto della Commissione Finanze della Camera

Giovedì 3 marzo è stato bocciato l’emendamento con cui si intendeva sopprimere la riforma del catasto, presentato dalle forze politiche di centrodestra in commissione Finanze alla Camera.

La riforma voluta dall’esecutivo resta salva, tuttavia la maggioranza si è spaccata con FI, Lega e Fdi, che hanno votato in favore della proposta di soppressione. I voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23.

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La delega al Governo

La strada della riforma è quella della delega al Governo, e l’articolo 6 della riforma fiscale prevede infatti i “Princìpi e criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto dei fabbricati”.

I principi e i criteri direttivi

Nell’esercizio della delega, il Governo dovrà osservare, oltre ai princìpi e criteri direttivi generali fissati dall’articolo 1 del medesimo testo, anche quelli dettati dall’articolo 6, finalizzati a modificare la disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, con l’obiettivo di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati.

Nuovi strumenti per individuare e classare gli immobili

La lettera a) dell’articolo 6 delega l’esecutivo a prevedere strumenti, da porre a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle entrate, atti a facilitare e ad accelerare l’individuazione e, eventualmente, il corretto classamento delle seguenti fattispecie:

  • gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita;
  • i terreni edificabili accatastati come agricoli;
  • gli immobili abusivi, individuando a tale fine specifici incentivi e forme di valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in questo ambito, nonché garantendo la trasparenza delle medesime attività.

La condivisione di dati e documenti

La lettera b) delega il Governo a prevedere strumenti e modelli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l’Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei comuni nonché la loro coerenza ai fini dell’accatastamento delle unità immobiliari.

Dal 2026 integrazione delle informazioni catastali su tutto il territorio

Il Governo è stato inoltre delegato a prevedere, tramite decreti legislativi, l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026, secondo i quattro princìpi e criteri direttivi fissati dallo stesso articolo 6:

  1. prevedere che le informazioni rilevate (secondo i princìpi di cui allo stesso comma) non siano utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali né, comunque, per finalità fiscali;
  2. attribuire a ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato;
  3. prevedere meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento e comunque non al di sopra del valore di mercato;
  4. prevedere, per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico, adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi rispetto alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro di tali immobili.
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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.