Risarcito l’incidente con l’auto personale in missione per servizio

Stai usando la tua automobile per motivi di servizio (missioni lavoro) e temi che, in caso di incidente stradale, nessuno ti rimborsi? Non è così, almeno in presenza di alcune condizioni. L’Inail ha appena emesso una circolare [1] con cui chiarisce le ipotesi di risarcimento dei danni all’autovettura di proprietà del dipendente che è stato autorizzato all’uso del proprio mezzo di autotrasporto. La nuova disciplina, che sostituisce integralmente la precedente, si applicherà a partire dal prossimo 15 giugno 2015. Vediamo, in particolare, cosa cambia.   L’Inail risarcirà i danni all’autovettura di proprietà privata, il cui uso è autorizzato al dipendente per ragioni di servizio, a condizione che il sinistro sia avvenuto nel tempo strettamente necessario all’espletamento della mansione lavorativa. Dunque dovrà essere verificato che vi sia un rapporto di causa-effetto tra la missione espletata dal dipendente e il sinistro capitatogli.

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 Le proprietà dell’automobile danneggiata Il mezzo incidentato potrà essere indifferentemente di proprietà: – del dipendente stesso; – del suo coniuge a condizione che vi sia regime di comunione dei beni. Nell’ipotesi, invece, in cui tra i due vi sia la separazione dei beni, è necessario che marito e moglie abbiano sottoscritto un contratto di comodato d’uso con data anteriore a quella di autorizzazione all’uso dell’autovettura da parte dell’azienda e già in possesso dell’Inail all’atto dell’autorizzazione; – di altro parente entro il primo grado (figlio, genitori): anche in questo caso è necessario il contratto di comodato d’uso esclusivo con data precedente a quella di autorizzazione all’uso della autovettura stessa e già in possesso dell’Istituto all’atto dell’autorizzazione.   L’auto potrebbe anche essere in comproprietà: – con il coniuge in regime di separazione dei beni; – con altri componenti del nucleo familiare, risultanti dallo stato di famiglia.   Condizioni per ottenere il risarcimento del danno Affinché si possa ottenere l’indennizzo è necessario che ricorrano i seguenti presupposti: – l’incidente deve essersi verificato per motivi ed in occasione di lavoro (sarà necessario il riscontro del foglio di viaggio, ecc.); – vi deve essere stata l’autorizzazione a usare l’autovettura di proprietà in epoca anteriore al sinistro; – meglio far intervenire le autorità di Polizia perché redigano eventuali rapporti; – si dovrà aver cura di farsi rilasciare le fatture in originale o in copia autentica delle spese sostenute per la riparazione dell’auto; – il dipendente dovrà rilasciare una dichiarazione di non aver ottenuto il risarcimento del danno da alcuna compagnia di assicurazione; – potrebbero essere disposte eventuali indagini ispettive.   Ovviamente il risarcimento non scatterà in presenza di comportamenti dolosi da parte del dipendente o gravemente colposi. L’indennizzo è altresì escluso in presenza di atti di vandalismo o di imperizia nella guida dell’autovettura (si pensi agli urti durante le manovre di parcheggio).

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.