Sblocco cessione del credito ultime notizie: emendamenti anche per unifamiliari e Superbonus 110

Arriva un’ondata di emendamenti (oltre 300) durante l’iter di conversione in legge del DECRETO-LEGGE 16 febbraio 2023, n. 11, che propongono modifiche e proroghe alle scadenze della cessione del credito, del Superbonus 110 e per risolvere gli attuali problemi dei bonus edilizi.

Il DL 11/2023 ha cancellato la cessione del credito e lo sconto in fattura con decorrenza dal 17 febbraio 2023 in poi. Il blocco improvviso, sommato ai noti problemi del mercato delle cessioni (fermo da oltre un anno), ha causato ulteriori difficoltà ad imprese, famiglie e professionisti.

Contratti saltati, lavori cancellati, somme anticipate perse, oltre all’impossibilità ancora oggi di cedere i crediti per le spese 2022 e rate residue degli anni precedenti, per i quali il termine ultimo sarà il 31 marzo prossimo (salvo remissione in bonis).

In questo articolo ti riassumo le principali 8 modifiche proposte per risolvere i problemi della cessione del credito, del Superbonus 110, delle unifamiliari, dei crediti incagliati e le scadenze.

Proposte per le quali non c’è certezza di accoglimento, ma indicano quali sono i temi più sentiti sui quali è urgente intervenire. Ti aggiornerò per tempo quando sarà approvata la prima bozza, perciò tieni sotto controllo il Sito e il Canale YouTube.

1) SPOSTARE LA DATA DI DECORRENZA DEL DL 11/2023
La prima riguarda la principale modifica introdotta dal DL 11/2023, cioè la cancellazione delle opzioni di cessione sconto.

Attualmente la cessione del credito e lo sconto in fattura possono essere  ancora utilizzati solo da chi al 16 febbraio 2023 ha presentato la pratica o avviato i lavori.

La proposta è quella di spostare di qualche mese (30 settembre?) la data di decorrenza del Decreto, così da permettere a chi era in corso di progettazione o chi aveva già anticipato delle spese, di rientrare nelle opzioni alternative di cessione e sconto.

2) CREDITI INCAGLIATI
Tra le proposte, RPT chiede di ripristinare pro tempore la libera cessione dei crediti maturati entro l’entrata in vigore del decreto, così da far ripartire il mercato e aiutare le imprese e le famiglie che non sono riuscite a cedere le spese 2022.

3) SCADENZA CESSIONE AL 31 MARZO 2023
Il 31 marzo prossimo sarà il termine ultimo entro il quale poter effettuare le comunicazioni telematiche di cessione del credito e sconto in fattura per le spese 2022 e le rate residue degli anni precedenti (salvo remissione in bonis).

Visti i problemi legati al blocco del mercato delle cessioni che si protrae oramai da un anno, il Governo sta studiando una soluzione che permetta di effettuare comunque la comunicazione anche prima della conclusione dell’accordo col cessionario. Per evitare che i crediti vengano persi, causa incapienza IRPEF visto che, dopo la scadenza, dovrà essere detratta in dichiarazione almeno la prima rata.

L’ipotesi è di intervenire con un decreto, contestuale alla modifica del modello e del software dell’Agenzia delle Entrate che prevede necessariamente l’indicazione del cessionario.

4) INCAPIENTI E REDDITI MEDIO-BASSI
Il problema della cancellazione della cessione e dello sconto colpisce soprattutto gli incapienti e i redditi medio-bassi che, non potendo portare in detrazione il credito maturato, perderebbero di fatto l’accesso ai bonus edilizi.

Potrebbe arrivare una soluzione anche su questo nelle prossime modifiche da approvare, prevedendo delle eccezioni che permetteranno di mantenere la possibilità di fruire della cessione del credito e dello sconto in fattura, solo per coloro che altrimenti non potrebbero agevolare le spese. Causa mancata disponibilità economica e insufficiente capienza IRPEF.

5) ZONE TERREMOTATE E EDILIZIA LIBERA
Possibile inclusione nelle modifiche anche per le zone colpite da eventi sismici, così da permettere l’accesso allo sconto in fattura e cessione del credito anche per le pratiche presentate dopo l’entrata in vigore del Decreto.

Gli edifici colpiti dal terremoto ammessi al contributo per la ricostruzione, possono agevolare le spese in accollo coi bonus edilizi o col Superbonus. Strumento fondamentale erano le opzioni alternative che avevano un peso importante sulle decisioni, anche progettuali, di intervento. Senza di esse la ricostruzione in centro Italia subirebbe un brusco rallentamento.

Ulteriori modifiche normative sono state richieste per gli interventi in edilizia libera che, senza obbligo di pratica, possono mantenere l’accesso a cessione e sconto solo se avviati prima del 17 febbraio 2023. Anche qui il problema lo hanno subìto quegli interventi, come ad esempio il cambio di caldaia o di infissi, per i quali sono stati pagati anticipi, ma che non hanno avviato i lavori prima del 17 febbraio. Spesso i contratti per le opere minori prevedevano ancora l’applicazione dello sconto in fattura, di colpo cancellato.

Sono state proposte delle modifiche che tengano conto del meccanismo e riammetta i contratti già in essere e le spese già sostenute con sconto in fattura.

6) SEQUESTRO DEI CREDITI DEI CESSIONARI
Proposta anche la modifica che prevede l’esclusione dei cessionari in buona fede dagli effetti del sequestro dei crediti, dimostrando di averli acquisti e di aver ottenuto la documentazione richiesta dal Decreto. 

7) IACP
Proposte proroghe e rimodulazioni dei SAL per gli Istituti Autonomi delle Case Popolari in modo da dare più tempo. Inoltre è stato chiesto di prendere in considerazione la data di “ chiusura della procedura amministrativa con la “proposta di aggiudicazione” da parte della amministrazione aggiudicatrice ”, invece che la CILAS o l’inizio lavori, come adempimento ante decorrenza del Decreto, per mantenere l’accesso a cessione e sconto.

8) PROROGA UNIFAMILIARI (VILLETTE)
Proposta anche la proroga della scadenza del Superbonus 110 per le unifamiliari che hanno raggiunto il SAL 30% al 30 settembre 2022. Attualmente la scadenza è fissata al 31 marzo 2023. La proposta è di spostarla al 30 giugno 2023.

Le unifamiliari ammesse al 110% fino al 31 marzo, non hanno possibilità di passare al 90% dopo la scadenza, vista la formulazione del terzo periodo del comma 8-bis dell’art. 119 del DL 34/2020. In alternativa, per le spese sostenute dopo la scadenza, potrebbe essere possibile passare ai bonus ordinari (con le difficoltà legate ai massimali, alle spese già sostenute e alla validità della CILAS per le opere diverse dal Superbonus).

Le proposte di modifica puntano a dare più tempo ai contribuenti che hanno subìto rallentamenti anche a causa del blocco della cessione del credito, e che hanno ancora una cospicua parte degli interventi da completare.

CONCLUSIONI
Le novità e le proposte che ti ho elencato saranno discusse nei prossimi giorni. Ti aggiornerò su quali saranno accolte, approvate e quali invece respinte.

L’auspicio è che vengano prese in considerazione le reali esigenze delle famiglie, delle imprese e dei professionisti. Con l’intento di risolvere i  problemi legati ai bonus e agli interventi edilizi di ristrutturazione.

(Fonte)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.