Se la telecamera inquadra la casa del vicino va rimossa

PRIVACY: Da spostare o spegnere l’obiettivo della videosorveglianza che riprende parte dell’ingresso del vicino di casa.

 La privacy prevale sulla sicurezza: pertanto va spostata, riposizionata o del tutto rimossa la telecamera che, nonostante sia puntata sulla strada per scoraggiare i ladri e i malintenzionati, riprenda anche in minima parte la proprietà del vicino di casa. Lo ha detto la Cassazione con una sentenza di poche ore fa.

Non rileva neanche il fatto che a entrare nell’obiettivo siano solo le gambe dei controinteressati; né rileva che la ripresa non inquadri la proprietà del vicino, ma una via pubblica sulla quale, però, quest’ultimo ha il diritto di passaggio per arrivare alla propria abitazione. Solo l’autorità può limitare la riservatezza delle persone per esigenze di sicurezza collettiva, non certo i privati cittadini.   Nel caso di specie è stato ritenuto ininfluente anche il fatto che la ripresa fatta dall’obiettivo avesse una pessima risoluzione andando a inquadrare, tra le altre cose, solo gli arti inferiori degli eventuali passanti. Secondo la Suprema Corte, collegare una telecamera ad un diverso monitor più potente oppure modificare la visuale di ripresa (in modo da inquadrare anche i volti dei terzi) o ancora sostituire le ottiche (con altre di risoluzione superiore) sono operazioni semplici da eseguire, che possono effettuarsi senza possibilità di controllo; di qui la conclusione nel senso della potenziale lesività della privacy.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.