Sicurezza nei cantieri, giornalista del Corriere minacciato mentre realizza un video: «Ti spacco la faccia»

L’episodio nel cantiere del Comune di Roma per la riqualificazione di piazza Sempione. La scena davanti a diversi passanti e alla figlia del cronista

«Non filmarmi, perché ti spacco la faccia». E poi: «Ti faccio perdere il sonno». Sono le minacce rivolte da un operaio di un cantiere del comune di Roma, a viale Gargano, a un giornalista del Corriere della Sera, Paolo Foschi, che stava realizzando un video su un mezzo impiegato nei lavori che ostruiva il passaggio pedonale, costringendo chi camminava a un pericoloso percorso fra le auto in marcia. Il cronista prima è stato apostrofato da lontano, poi l’operaio si è fatto sotto in maniera minacciosa. E quando Foschi gli ha fatto presente che è un giornalista e stava lavorando, l’altro ha iniziato a pretendere che gli mostrasse il tesserino di riconoscimento. L’addetto al cantiere si è poi allontanato, richiamato dai colleghi. L’episodio è avvenuto intorno alle 14 di mercoledì 28 settembre, alla scena (ripresa in un video in cui sentono perfettamente le parole minacciose), oltre a vari passanti ha assistito anche la figlia di 11 anni del giornalista, che era da poco uscita da scuola. «Ho avuto paura, papà» si è poi confidata.

Già nelle scorse settimane il Corriere della Sera aveva documentato alcune situazioni di pericolo nell’area del cantiere per la riqualificazione di piazza Sempione, peraltro sotto la sede della presidenza del III Municipio, ente committente: prima a via Monte Tesoro, dove i pedoni erano costretti a passare fra operai al lavoro, materiali e attrezzi lasciati lungo il percorso (anche un pericoloso frullino per il taglio delle lastre della pavimentazione dei marciapiedi) e anche una piccola escavatrice; poi sempre a viale Gargano, dove anche in quel caso un mezzo di cantiere bloccava il passaggio pedonale, obbligando le persone – anziani e bambini della vicina scuola compresi – a camminare in mezzo alla carreggiata fra le auto in marcia, senza alcuna protezione. Nonostante i servizi pubblicati, nonostante le segnalazioni ripetute al Municipio, l’area dei lavori non è stata messa ancora in sicurezza. Impossibile cercare il responsabile del cantiere: sulle approssimative recinzioni, infatti, non è affisso il cartello con le indicazioni sull’appalto, sulla ditta incaricata dei lavori, sui progettisti e sul responsabile per la sicurezza. Una mancanza inspiegabile.

La storia del cantiere è stata travagliata dall’inizio. La riqualificazione della storica piazza di Città Giardino è stata fortemente voluta da Giovanni Caudo, ex presidente del III Municipio e oggi presidente della Commissione capitolina per il Pnnr, ma il progetto è stato osteggiato da residenti e comitati, per vari motivi: prima di tutto, perché c’è il timore che l’area pedonalizzata possa diventare una spianata al servizio della movida che nella zona è molto vivace e ha portato con sé traffico e caos, degrado e anche alcuni episodi violenti, come la gang che pestava ragazzini scelti a caso o come l’investimento di un pedone da parte di un automobilista al termine di una lite. O, ancora, come i cassonetti dati alle fiamme per gioco (distruggendo alcune auto). Inoltre in molti hanno contestato la scelta di ridurre il numero di posti auto e la carreggiata a corso Sempione senza prima uno studio dei flussi di traffico. Il progetto iniziale prevedeva anche lo spostamento della statua della Madonna situata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al centro della piazza, ma questa idea è stata poi accantonata dopo le numerose proteste (anche del parroco di zona e dei suoi fedeli). Altri ancora hanno criticato il paradosso di una pedonalizzazione senza corsia ciclabile di accesso alla zona senza auto. Il progetto è stato cambiato in corsa, anche perché fra le varie cose nella prima versione c’erano stati errori di calcolo sulle misure della corsia preferenziale per i bus. In molti sottolineano però l’assenza di alberi e di verde, vietati dalla Sovrintendenza perché non previsti nel progetto originario della piazza, la cui fisionomia è comunque stata alterata con la realizzazione dell’area pedonalizzata che rappresenta una piazza nella piazza, ridisegnando la geometria e la centralità che furono pensate da Gustavo Giovannoni negli anni Venti. Per accelerare l’avvio dei lavori («altrimenti si perde il finanziamento»), il Municipio ha preferito non cercare soluzioni alternative.

Vinte le resistenze di residenti e comitati, il cantiere è stato aperto a giugno 2021, l’ex presidente Caudo aveva previsto 5-6 mesi di lavoro, ma a oggi, dopo 15 mesi, molte delle opere devono ancora essere realizzate. Eppure, il 17 settembre scorso, 8 giorni prima delle elezioni, Paolo Emilio Marchionne, attuale presidente del III Municipio, aveva inaugurato con una festa in piazza l’area pedonalizzata, nella quale peraltro molte delle lastre della nuova pavimentazione sono già danneggiate o usurate. In questi mesi di lavori, numerosi sono stati i disagi segnalati dai cittadini. Nelle ultime settimane è emerso in maniera drammatica il problema della sicurezza nei passaggi pedonali, problema fino a oggi irrisolto.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.