SICUREZZA: PROCEDURE DI EMERGENZA D.M. 10.03.98

Principali norme di comportamento e procedure da tenersi in caso di incendio e normativa annessa

2017_vigili-del-fuoco-2-2-2La valutazione del rischio di incendio ed il relativo piano di emergenza incendio sono stati introdotti nella normativa italiana con il Decreto Ministeriale 10 Marzo 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.. 81 del 07-04-1998 dove vengono descritti, in maniera puntigliosa, i Criteri generali di sicurezza antincendio e la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro

La chiamata d’emergenza

  Descrivi con calma e chiarezza il tipo di sinistro e fornisci le seguenti notizie con estrema precisione:

  1. Tipo di sinistro
    Nome dell’azienda
  2. Luogo dell’incendio
    Tipo di attività
    Indirizzo
    Eventuali persone coinvolte
    Possibilità di accesso con mezzi pesanti
  3. Ora in cui è sorto l’incendio
  4. Fornisci le tue generalità e numero di telefono
    Se possibile vai incontro alle squadre di soccorso

Da tenere sempre presente i numeri del Soccorso Pubblico Italiano

112 – Carabinieri

113 – Polizia

115 – Vigili del Fuoco

118 – Servizio Sanitario Nazionale

NORME di comportamento

In caso d’incendio con presenza di fiamme e fumo in un locale, i presenti devono:

– allontanarsi celermente da questo, avendo cura di chiudere alla fine dell’evacuazione la porta del locale;

– avvisare gli addetti alla gestione dell’emergenza, affinché vengano chiamati i Vigili del Fuoco componendo il numero “115”;

– portarsi, secondo le procedure pianificate, lontani dal locale e rimanere in colonna in prossimità della più vicina via di esodo in attesa che venga diramato l’ordine di evacuazione generale del plesso aziendale.

Qualora l’avviso di incendio non possa essere dato con mezzi fonici e/o sonori vanno avvisati dapprima i dipendenti che lavorano in uffici posti ai piani sovrastanti e/o adiacenti i locali in fiamme.

In caso di incendio in ambienti distinti e relativamente lontani da quello in cui ci si trova, attendere che persone preposte diramino le direttive di evacuazione ordinata e composta. Ciascuno è obbligato ad osservare le procedure stabilite dal Piano di emergenza (Capitolo “Evacuazione in caso di incendio “).

Nelle vie di esodo (corridoi, atri, ecc.), in presenza di fumo in quantità tale da rendere difficoltosa la respirazione, camminare chini, proteggendo naso e bocca con un fazzoletto bagnato (se possibile) e ‘ d orientarsi tramite il contatto con le pareti per raggi . ungere luoghi sicuri dinamici (scale esterne, a prova di fumo). E’ praticabile tenersi per mano e non incorrere in isterismi che rendono più difficoltosa l’uscita. Ove se ne abbia il tempo e ci si trovi in situazione di sicurezza è raccomandato aprire i serramenti dell’ultimo piano del vano scale ed anche la porta che immette al terrazzo. Così facendo si facilita lo smaltimento dei fumi caldi dell’incendio e si migliora, nei primi momenti, l’evacuazione dello stabile.

Nel caso in cui il percorso che conduce alle uscite di sicurezza fosse impedito da fiamme e fumo, dirigersi all’esterno utilizzando le scale alternative di deflusso, se esistenti.

Qualora il vano scale fosse invaso da fumo e fiamme in misura tale da non consentire l’allontanamento, portarsi sul terrazzo dello stabile, oppure, nel caso di indisponibilità di quest’ultimo, rientrare nella propria stanza d’ufficio avendo cura di chiudere la porta di accesso e segnalare la propria presenza dalle finestre, o, meglio, permanendo nei balconi. Se l’ufficio in fiamme è sottostante al locale in cui ci si trova, non aprire le finestre e cautelativamente rimuovere da queste ogni materiale posto nelle vicinanze che può bruciare (tende, mobili, accessori, ecc.).

Nel caso che dal luogo in cui ci si trova non fosse possibile evacuare all’esterno, per impedimenti dovuti a fiamme, fumosità e forte calore, è indispensabile recarsi se possibile nell’apposito luogo sicuro statico (se esistente), o, in alternativa, nei locali bagni (presenza di acqua e poco materiale combustibile), oppure restare nell’ambiente in cui ci si trova avendo cura di chiudere completamente la porta di accesso. Le fessure a filo pavimento potranno agevolmente essere occluse con indumenti disponibili all’interno. Le finestre, se l’ambiente non è interessato da fumo, dovranno essere mantenute chiuse. Gli arredi (armadi, mobili, tavoli, sedie, ecc.) dovranno essere allontanati dalla porta ed accostati in prossimità di una finestra, solo se ne esistono più di una e distanziate tra loro, oppure in luogo distante dalla finestra e contrapposto all’area di attesa dei presenti. Le persone che indossano tessuti acrilici e sintetici (nylon, poliestere, ecc.) dovranno spogliarsi di questi. Chiaramente è necessario segnalare ai soccorritori radunati all’esterno la presenza forzata nell’ambiente.

In caso d’incendio è proibito categoricamente utilizzare ascensori e montacarichi per l’evacuazione. E’ fatto divieto percorrere le vie di esodo in direzione opposta ai normali flussi di evacuazione (o scendono tutti o salgono tutti).

Durante l’evacuazione tutte le porte di scale protette, a prova di fumo, dopo l’utilizzo devono rimanere nella posizione di “chiuso”.

E’ fatto divieto a chiunque non abbia avuto una preparazione specifica di tentare di estinguere un incendio con le dotazioni esistenti (estintori) o fisse (idranti), specialmente quando le fiamme hanno forte intensità espansiva. La corretta operazione da compiere è quella di avvisare gli addetti, segnalare l’evento pacatamente ai presenti e riversare ai preposti l’incarico di chiamare i soccorsi pubblici.

Qualunque uso di lance idriche è consentito dopo aver accertato la disattivazione dei circuiti elettrici (almeno di piano). Operazione che può essere eseguita solamente dagli addetti al pronto intervento della squadra aziendale e qualora costoro abbiano una idonea formazione antincendio.

Se l’incendio ha coinvolto una persona è opportuno impedire che questa possa correre; sia pur con la forza bisogna obbligarla a distendersi e poi soffocare le fiamme con indumenti, coperte od altro. L’uso di un estintore a CO2 può provocare all’infortunato soffocamento ed ustioni.

Raggiunte le aree esterne, coloro che non hanno specifiche mansioni previste dal Piano di emergenza devono sostare in aree di raccolta possibilmente poste a distanza dagli accessi dello stabile per non ostacolare le operazioni di salvataggio e di estinzione delle Strutture Pubbliche di Soccorso (Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Polizia, ecc.).

In tali aree si procederà ad un controllo di tutte le persone presenti segnalando ai soccorritori eventuali assenze “sospette”. Per facilitare tali compiti è necessario che ogni gruppo di lavoratori impiegati in un settore (uffici, officine, magazzini, ecc.) si ricomponga all’interno delle ‘ aree di raccolta, affinché si possa procedere immediatamente ad un controllo di tutte le presenze da parte dell’incaricato. (CNFFV – roma)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.