SICUREZZA SUL LAVORO: multe fino a 7 mila euro per datori disattenti

Non si profilano tempi facili per i datori di lavoro che trascurano la salute dei loro dipendenti che potrebbero pagare multe salate o finire in carcere per qualche mese.


La bozza del decreto legislativo che è stata approvata lo scorso 4 settembre mira a garantite maggiori tutele nei luoghi di lavoro. Come? Estendendo le “protezioni” a categorie rimaste fino a ieri escluse e prevedendo pene ancora più severe per i datori che dimostrano di destinare poca attenzione allasicurezza dei loro dipendenti.

Per porre un argine alla triste conta di morti sul lavoro (gli ultimi dati Inail riferiscono di 490 decessi, tra gennaio e giugno del 2015), il governo ha pensato di semplificare le procedure in materia di lavoro e pari opportunità focalizzando l’attenzione sulla sicurezza dei lavoratori. Tra le misure contemplate, quella di estendere le “tutele” alla categoria dei volontari e degli appartenenti alle associazioni religiose che operano nell’ambito di programmi internazionali di educazione non formale. Persone che, per il semplice fatto di fornire volontariamente (e gratuitamente) il loro contributo, venivano considerati operatori di serie B ai quali non dovesse essere garantita alcuna forma di protezione specifica.

Ma il cuore del provvedimento sta sicuramente nella “stretta” operata a carico dei datori meno oculati per i quali si profilano multe più salate. Nello specifico, le sanzioni verranno raddoppiate per coloro che violeranno gli obblighi legati alla sicurezza di almeno 5 dipendenti, dimenticando (per esempio) di mandarli alla visita medica o trascurando la loro formazione in materia. E l’ammenda crescerà di tre volte per i “capi” che metteranno a rischio la salute di più di 10 lavoratori.

Di cosa si parla concretamente? I datori di lavoro (e i dirigenti) che non salvaguarderanno i dipendenti dai rischi di natura elettrica connessi all’impiego di materiali o attrezzature particolari rischiano di finire in galera per un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi. O di pagare una multa che, nel migliore dei casi, ammonterà a 2.700 euro e, nel peggiore, a 7 mila euro. Mentre 2 o 4 mesi di galera o un’ammenda che può andare dai 1.096 ai 5.260 euro sono previsti per chi sottovaluterà il rischio elettrico o dimostrerà di tenere in scarsa considerazione la manutenzione degli impianti in cui operano i lavoratori.

Ma il decreto prevede anche qualche misura a sostegno dei “padroni”. I quali potranno avvalersi gratuitamente (su richiesta da inoltrare all’Inail) di un servizio di informazione preventiva e diorientamento sulle tematiche legate alla sicurezza nei posti di lavoro. In pratica, la formazione dei loro dipendenti potrà avvenire a costo zero.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.