SOCIAL: La rabbia del web contro il veterinario torinese che uccide i leoni

Medico di Caluso nella bufera per un safari. Lui difende il suo hobby: «Non ho violato la legge»

leoneSorride quasi come Walter Palmer, lo stimato dentista del Minnesota che l’estate scorsa ha ucciso il leone Cecil, il re della foresta dello Zimbabwe, facendosi poi fotografare col «trofeo», scatenando le ire di mezzo mondo. Così Luciano Ponzetto, stimato veterinario di Caluso, si è fatto ritrarre nella stessa posa, o poco ci manca, a immortalare la sua ultima impresa di caccia con un leone abbattuto in Tanzania. Ora quella foto è finita on line. Anche per lui è arrivata la sentenza del «tribunale di internet» che lo giudica colpevole di crudeltà contro gli animali. Anche per lui minacce e insulti.

L’IRA ANIMALISTA  

Da ieri le sue foto di caccia hanno inondato i social network, diventando subito virali. Sono stati proprio alcuni compaesani del veterinario, che opera in uno studio di Caluso, a postare per primi gli scatti con il leone ucciso. Foto prese dal sito internet del club «Safari Italian Chapter» di Biella che, tra le sue finalità, annovera anche «la conservazione della fauna nel mondo intero, riconoscendo nella caccia uno dei mezzi per ottenere questo scopo». La foto del dottor Ponzetto e del suo safari in Tanzania nei mesi scorsi, ha scatenato l’ira degli animalisti, che hanno pubblicato altre immagini del veterinario sempre con animali appena uccisi. «Non ci sono parole, questo è un assassino» scrivono. Altri minacciano con parole ancora più pesanti.

SOLO UN HOBBY  

La bufera scatenata dai social network ha convinto il club «Safari Italian Chapter» a eliminare dal sito le foto di Ponzetto. Per la verità, da ieri pomeriggio, sono sparite quasi tutte le fotogallery dei soci, sempre ritratti con le rispettive prede appena uccise. Il veterinario di Caluso, che non ha voluto parlare dell’accaduto se non con i suoi più stretti collaboratori, si è affidato a un comunicato. «La professione di veterinario non è incompatibile, né sotto il profilo deontologico né sotto quello morale, con attività di caccia o safari, praticate nel rispetto delle vigenti leggi». L’hobby di Ponzetto, insomma, fa parte della sua sfera privata: chi ha associato l’attività di caccia con la professione, lo avrebbe fatto in maniera strumentale.

«Ponzetto è uno stimato professionista», assicurano molti suoi colleghi. Lo conferma anche il fatto che dal 1999 è direttore sanitario del canile di Caluso, l’unica struttura che in Canavese si occupa dei randagi. E nessuno, fino all’altro ieri, aveva mai avuto da ridire sul suo modo di trattare gli animali.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.