SOCIAL: L’Ue aveva stanziato 180 milioni per il raddoppio delle rotaie

andriaAnche dal punto di vista ferroviario l’Italia è un Paese spaccato in due: una parte della rete sicurissima e modernissima, l’altra rimasta agli Anni 50, l’epoca in cui fu ideato il «blocco telefonico» sulle linee, che operava anche stamani sui 37 chilometri di binario unico da Ruvo a Barletta. Da noi questo sistema – inventato nell’Ottocento, anche se allora usavano il telegrafo per evitare che i treni si scontrassero tra di loro – si può utilizzare. Si può utilizzare perché le tratte «minori», quelle in concessione e non sotto l’egida di Rete Ferroviaria Italiana del gruppo Fs, non sono obbligate a installare i nuovi, imbattibili (e costosi) sistemi di sicurezza.

In Italia la legge permette di modernizzarsi «gradatamente». Peraltro, nel Belpaese, il trasporto pubblico locale è materia regolata dalle Regioni. Sono le Regioni a dover spendere i soldi per migliorare le linee e il servizio; e le Regioni i soldi non ce li hanno. Per cui, come sempre, qualcuno la modernizzazione l’ha effettuata (l’Alto Adige, tra poco la Lombardia); altre non l’hanno mai nemmeno concepita. E così, in Italia è possibile che alcuni cittadini debbano viaggiare in treno con meno garanzie e tutele degli altri.

A rompere questo assurdo era arrivata una Direttiva europea – recepita l’anno scorso nel decreto legislativo 112/2015 – che questa modernizzazione (con gli standard e i controlli della Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) la imponeva a tutte le reti ferroviarie interconnesse con quelle europee. Soltanto che per far scattare l’obbligo il ministero delle Infrastrutture e Trasporti avrebbe dovuto emanare entro il 15 gennaio scorso un decreto indicando esplicitamente l’elenco delle tratte ferroviarie interessate. Il decreto ministeriale non è arrivato: al dicastero di Delrio dicono che è pronto da novembre, ma intanto ancora non si è visto.

Come non sono mai neppure cominciati i lavori per il raddoppio del binario e per la messa in sicurezza della linea Barletta-Bari. I fondi erano stati abbondantemente stanziati dalla «matrigna» Europa nel programma Fesr del ciclo 2007-2013. Peccato che larga parte di quei 180 milioni siano rimasti lì, inutilizzati.  (FONTE: lastampa.it)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.