SOFTWARE: Come impostare le planimetrie Docfa

Docfa: trucchi e suggerimenti per una migliore impostazione delle planimetrie con il software del catasto Docfa

Docfa, acronimo di Documento Catasto Fabbricati,  è il software,  necessario per poter depositare le planimetrie al catasto dei nuovi fabbricati oppure per effettuare le variazioni sulle planimetrie già esistenti.

Come-impostare-le-planimetrie-con-il-software-di-calcolo-Docfa-860x300_cUna procedura, teoricamente, molto semplice, ma che nella realtà presenta alcuni passaggi che necessitano di una formazione specifica, ma soprattutto approfondita e altamente qualificata.

Quando è obbligatorio depositare o aggiornare le planimetrie catastali attraverso l’uso del software Docfa?

Ovviamente, il deposito della nuova planimetria attraverso l’elaborazione con il software Docfa, è obbligatorio ogni qualvolta si sia realizzato un nuovo immobile. La planimetria invece va aggiornata praticamente ad ogni seppur minima variazione planimetrica. Generalmente queste variazioni sono le stesse che fanno scattare l’obbligo della CILA, quindi le due cose vanno di pari passo.

Ma e sempre stato cosi?

No, non è sempre stato cosi. Fino ad alcuni anni fa, l’aggiornamento della planimetria non era obbligatorio perché la legge stabiliva che lo era solo se variava la rendita catastale a seguito dei lavori eseguiti. importazione della planimetria

Breve guida (soggettiva) sul “come impostare” le planimetrie attraverso l’uso del software Docfa

È consigliabile usare solo ed esclusivamente i modelli di file dxf predisposti direttamente dall’agenzia del territorio, per un miglior lavoro è consigliabile inoltre copiare questi modelli su una cartella apposita e quindi di mettere il vincolo di “sola lettura” a tutti i file. Come base per i vostri lavori è sempre consigliabile utilizzare il modello originale vuoto.

Scegliere la scala adeguata per la rappresentazione: diversi professionisti tecnici sembrano propendere per rappresentare gli immobili in scala 1:100 fintanto che  sia possibile riprodurli in formato A3, o in un A4

A questo punto supponiamo di eseguire la pratica Docfa su una base su cui si è già lavorato, diversi professionisti tecnici utilizzano la stessa planimetria, ovviamente preoccupandosi di eliminare preventivamente tutto il superfluo.

Come procedere quindi in questo caso? Innanzitutto è consigliabile copiare, e solo dopo trasferire tutto il contenuto sul layer “0”, e quindi scalare. Ricordiamo che le linee tratteggiate devono essere usate in caso di:

  • salti di quota in proiezione

  • porzioni di immobile quando viene rappresentato

  • alcuni tipi di confine.

(Docfa non riconosce, o lo fa con alcune difficoltà, linee particolari come le SPLINES e le ellissi)

Dopo aver abbozzato la planimetria bisogna eliminare i dati “superflui”, questo perché nel documento Docfa non c’è bisogno di rappresentare; arredi, sanitari, quote. Le porte possono essere rappresentate senza segno di apertura, ma è sufficiente indicare solamente il vano. Se l’immobile contiene dei soppalchi anche se sono molto bassi e quindi utilizzati solo per deposito possono essere rappresentati, in planimetria Docfa, a parte, come se fossero un locale accessorio tipo una cantina; considerate comunque che superfici al di sotto dei 150cm di altezza non concorrono alla valutazione della rendita, quindi si possono anche omettere.

Nelle planimetrie Docfa bisogna rappresentare tutti i confini dell’unità immobiliare, semplicemente scrivendo con cosa confina l’immobile. I confini sono infatti necessari al fine di identificare correttamente ed univocamente l’immobile:

  • confine con appartamento

  • affaccio su strada: si indica il nome della strada su cui affaccia l’immobile

  • affaccio su un edificio confinante, distaccato dal nostro:

  • affaccio su cortile interno: si può indicare semplicemente “cortile interno del fabbricato”

  • affaccio su chiostrina o pozzo di luce: generalmente, questi spazi comuni “piccoli” è bene che siano rappresentati assieme alla planimetria

A questo punto sarebbe consigliabile aggiungere la rappresentazione degli spazi comuni.

Aggiungiamo ora le didascalie ed i riferimenti fondamentali, La scala di rappresentazione non va inserita all’interno del disegno: uscirà in automatico nel cartiglio della planimetria.

Nelle planimetrie Docfa a questo punto inserite:

  • destinazione d’uso

  • il piano del fabbricato a cui l’immobile ha accesso

  • il piano dell’immobile

  • il numero d’interno se è appartamento

  • l’altezza massima

Se l’immobile è composto anche da locali di servizio che sono rappresentabili in pianta bisogna ripetere la didascalia per ogni locale accessorio. A questo punto nelle planimetrie Docfa bisogna inserire i poligoni. Il poligono è sostanzialmente una polilinea chiusa, con la quale il programma ricava la superficie dell’immobile e la destinazione d’uso dichiarata.

Precisiamo anzitutto che, se l’immobile ha degli elementi accessori, come una cantina, o una soffitta, bisogna realizzare più polilinee, una per ogni superficie individuabile. Per agevolare il lavoro i poligoni dovrebbero essere posizionati su un layer apposito chiamato “DOCFA_POLIGONI” di colore bianco ( non date nessun colore al layer e non fate le polilinee se il layer ha un colore diverso dal bianco: il docfa non le riconoscerà o lo farà con qualche problema).

La polilinea di base deve racchiudere tutto l’immobile, fino ai suoi confini verso l’esterno o verso altri locali di altri immobili. Nel caso abbiate delle scale interne la superficie in pianta della scala deve essere considerata una volta sola: dunque generalmente si inserisce nel poligono principale al piano dell’ingresso, e negli altri piani si poligona in Bianco. In caso di più di due piani, la scala “conta” comunque sempre una sola volta. In DOCFA è possibile differenziare i poligoni con dei colori in modo tale che il programma riconosca in automatico le destinazioni d’uso: ciò non è indispensabile, infatti i poligoni possono essere differenziati poi direttamente nel programma.

Dopo aver disegnato o inserito i poligoni sarà possibile spegnere il layer dei poligoni e imporre i limiti al disegno con il comando “limits”, facendoli cosi coincidere con il perimetro del modello. Ora sarà possibile esportare o salvare il file in un formato “vecchio” di DXF.

Di Mauro Melis

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.