Stretta fiscale: adesso potranno essere controllati anche sms, email e chat

Per la lotta all’evasione fiscale, la Guardia di Finanza potrà avvalersi di controlli che passano anche dall’ispezione di email, sms e chat. Lo stabilisce una ordinanza della Corte di Cassazione n. 19155 del 17 luglio 2019 che non fa altro che confermare un orientamento giurisprudenziale chiaro già da tempo.

Con l’evasione fiscale in Italia che ha toccato cifre record, c’è da scommettere che la lotta nello scovare i furbetti proseguirà con ogni mezzo possibile. Ecco perché sms, mail e chat non possono essere esenti da controlli.

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L’ultima ordinanza della Corte di Cassazione equipara gli strumenti di comunicazione telematici come gli sms ai documenti firmati classici o cartacei. Di conseguenza anche i messaggi sul cellulare diventano “piena prova dei fatti e delle cose rappresentate”, se la persona oggetto del controllo ed autore delle comunicazioni incriminate non ne contesta la conformità ai fatti stessi.

La stessa Corte di Cassazione nel 2018 aveva formulato il suo giudizio sulle mail, sostenendo che “Il messaggio di posta elettronica costituisce un documento elettronico che contiene la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rivelanti”. Sebbene si tratti di una documentazione priva di firma, la mail secondo i giudici ermellini “rientra tra le riproduzioni informatiche e le rappresentazioni meccaniche di cui all’art. 2712 c.c. e pertanto forma piena prova dei fatti e delle cose rappresentate”.

La pronuncia rafforza proprio il citato articolo 2712 del codice civile, secondo il quale le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche, le registrazioni e le rappresentazione meccaniche di fatti o cose rientrano tra le prove dei fatti se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità agli stessi.

L’orientamento della Corte di Cassazione, che sarà fondamentale per le attività di controllo contro l’evasione fiscale, prende le mosse da precedenti pronunce che stabiliscono che gli accertamenti e le ispezioni documentali si estendono anche ai computer dell’azienda, con la conseguenza che possono diventare prove tutti i documenti contenuti in un hard disk, siano essi di natura contabile ed extra contabile. Tutto questo diventa elemento utile per determinare il reddito di impresa.

In conclusione, una volta acquisiti, anche gli elementi telematici diventano prove che possono concorrere nella formulazione di una sentenza. Chi è oggetto di un controllo da parte della Guardia di Finanza e vede tra le evidenze a suo carico sms ed email, e persino foto sui social network, dovrà produrre altrettante prove circostanziate, chiare ed esplicite che possano consentire ai militari e a chi indaga di accertare la non corrispondenza dei fatti riprodotti con la realtà stessa.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.