Superbonus 110%, proroga al 2024 firmata! Ma cambia tutto!

Arriva la Nadef e con essa l’impegno per iscritto che il Governo Draghi porterà il Superbonus 110% fino al 2025, con una proroga per tappe, la prima delle quali con la Legge di Bilancio 2022 che estenderà la misura a tutto il 2023. Ma cambiano i requisiti per accedere e i lavori ammessi, così aumentano i potenziali beneficiari del Superbonus 110% che è ancora più vantaggioso!

Qualche tempo fa quando la fase di stallo aveva fatto circolare voci su una possibile riduzione o cancellazione del Superbonus 110% era intervenuto direttamente il premier Draghi a placare gli animi, annunciando che stando alla attuale situazione delle casse dello Stato sarebbe stato possibile accordare una proroga per tutto il 2023.

La conferma di questa promessa arriva per iscritto con la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef), approvata la settimana scorsa dal CdM. In cui in verità si dice di voler riservare nei prossimi anni un finanziamento valido a tenere in vita il Superbonus 110% fino al 2025. Del resto una volontà di questo tipo era già stata espressa nel testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tuttavia, a quanto si capisce non sarà emanata una maxi-proroga fino al 2025, ma questa dovrebbe avvenire in tappe in modo di aggiustare il bilancio in progressivamente. In parole povere, con la Legge di Bilancio 2022, attesa per dicembre prossimo, ci sarà il primo rinnovo per tutto il 2023, seguitada altre proroghe nel corso dell’anno.

Ma le novità che travolgono e stravolgono il Superbonus 110% non si fermano a questo e intaccano anche la normativa.

Stando alle stime, uno dei problemi della misura è legato alla complessità della stessa, che ha requisiti stringenti e una modulistica difficile da ottenere; si conta che su 10 richiedenti solo 1 riesce ad ottenere il Superbonus 110%.

Questa era la situazione fino ad un paio di mesi fa quando il Governo ha deciso di intervenire con il Decreto Semplificazioni che ha portato la Pubblica Amministrazione alla creazione della CILAS un modello unico semplificato con cui si facilita l’accesso al Superbonus 110%.

E non è tutto! Perché il Superbonus 110% cambia ancora nei requisiti, con modifiche applicate agli interventi trainanti e trainati, oltre all’ampliamento delle categorie catastali che possono ora accedere alla misura. Arriva poi un nuovo vantaggio per chi acquista con le agevolazioni prima casa un’abitazione ristrutturata con il Superbonus 110%

Vediamo tutte le ultimissime in fatto di Superbonus 110%, tra proroghe e cambiamenti normativi.

Quando sarà formalmente emanata la proroga al Superbonus 110% per il 2023?

Procediamo dalle notizie più recenti, cioè la proroga al Superbonus 110% annunciata indirettamente nella Nadef. Il testo del documento approvato già dal Consiglio dei Ministri recita in modo chiaro che il governo ha intenzione di destinare fondi allo scopo mantenere attivi gli incentivi, il cui fine è quello di promuovere la riqualificazione energetica degli edifici. Precisando che l’obiettivo è tenere in vita queste misure fino almeno al 2025, cioè per tutto il triennio che va dal 2022 al 2024.

In questa sede, se anche non si fa menzione del Superbonus 110%, la cosa è superflua perché proprio la misura si occupa di permettere ai cittadini questo tipo di ristrutturazioni a costo zero.

Inoltre, la volontà di tenere in vita la misura fino al 2025 è stata formalmente dichiarata anche nel PNRR, cioe il documento approvato dall’Europa che illustra tra le altre cose come l’Italia amministra i soldi assegnati con il Recovery Fund.

Del resto se ripercorriamo le tappe, questa estate prima dell’approvazione finale del DL Sostegni bis, quando il testo era circolante in forma di prima bozza, Draghi aveva manifestato la volontà di utilizzare proprio il Decreto per concedere una prima proroga al Superbonus 110%, per tutto il 2023. Annunciando anche che una seconda sarebbe seguita nella Legge di Bilancio 2022, per prolungare la misura anche durante tutto il 2024.

Il problema allora fu lo scostamento di bilancio, cioè che per il DL Sostegni bis non c’erano abbastanza fondi per inserire questa prima proroga, rimandata alla Legge di Bilancio 2022.

Con la Nadef però l’esecutivo ha rinnovato l’impegno a portare il Superbonus 110% al prossimo triennio e cioè in vita per tutto il 2024.

In questo scenario dobbiamo immaginare un rinnovo per tappe, ovvero una prima proroga al Superbonus 110% per tutto il 2023 con la prossima manovra di bilancio e in seguito interventi al fine di rinnovare la misura per un altro anno.

Tutte le informazioni utili sulla prossima proroga al Superbonus 110% sono contenute anche nel video YouTube dell’Ing. Marcello Contu: https://www.youtube.com/embed/5UcgzIj9PEk

Cosa c’entra il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con il Superbonus 110%?

Da quando il governo Draghi si è insediato e ha annunciato le sue mille riforme con la volontà di eliminare molti bonus per recuperare finanziamenti, si temuto anche per il Superbonus 110%.

Tuttavia, c’è un motivo per cui questa agevolazione è al sicuro, probabilmente fino al 2025, e perché gode di un trattamento di favore di questo genere.

La spiegazione è molto semplice e risiede in un documento chiamato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Spiegandolo il più semplicemente possibile, la pandemia e la crisi economica conseguente ha portato l’Unione Europea ad assegnare fondi aggiuntivi ai Paesi Membri (Recovery Fund).

Il PNRR altro non è che il documento approvato dalla Commissione Europea, in cui il nostro paese espone come utilizzerà i fondi del Recovery e più in generale quali saranno i vari obiettivi da raggiungere nei prossimi anni.

Proprio nell’ambito degli obiettivi si annuncia nel PNRR che l’Italia ha intenzione migliorare, dal punto di vista della riqualificazione energetica, almeno la metà degli edifici presenti sul territorio in un tempo limite che è fissato proprio al 2025.

Le ristrutturazioni per la riqualificazione energetica degli edifici sono tra gli interventi trainanti del Superbonus 110% e sono ristrutturazioni di una certo costo, ma che con questo incentivo i cittadini possono realizzare gratis.

Questo che potrebbe sembrare un lungo panegirico serve a far capire che tenere in vita il Superbonus 110% fino al 2025 è fondamentale se il governo vuole rispettare gli impegni presi con l’UE e annunciati nel PNRR.

Draghi riforma il Superbonus 110% e aumentano i beneficiari

Veniamo ora alle modifiche normative che sono state applicate al Superbonus 110% e già in vigore, per le quali l’agevolazione diviene più facile da ottenere per i requisiti ridotti.

Partiamo con al CILAS, cioè la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, ma creata apposta per il Superbonus 110% al fine di facilitare la procedura e sostituire la certificazione, invece complessa da ottenere, che attesta il cosiddetto stato legittimo dell’immobile.

Il Superbonus 110% nel 2021 si apre poi a nuove categorie catastali (B/1, B/2 e D/4) a patto però che queste rispettino alcuni requisiti pensati solo per loro, cioè che nella struttura si svolga un qualche tipo di prestazione socio-sanitaria o assistenziale e che per essa il consiglio di amministrazione della struttura non percepisca guadagni.

Anche gli interventi coperti dal Superbonus 110% subiscono delle modifiche, per quanto riguarda gli interventi trainanti i cambiamenti travolgono il cappotto termico per cui viene stabilito che esso sia in deroga rispetto alle distanze tra gli edifici.

Poi due lavori trainati subiscono aggiustamenti normativi, in primis diviene possibile adesso effettuare lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche anche se nell’edificio non vivono disabili, l’importante anche uno solo degli inquilini abbia compiuto 65 anni.

Infine, è ora possibile installare pannelli solari integrati e non riflettenti anche sugli edifici dei centri storici in zona A.

L’ultima agevolazione aggiuntiva riguarda invece l’acquisto di una “prima casa” con le dovute agevolazioni fiscali per essa, mentre l’edificio viene ristrutturato con il Superbonus 110%, perché in questo caso il tempo utile per cambiare residenza si dilata e passa da 18 a 30 mesi.

Chi ha diritto a ristrutturare con il Superbonus 110%?

Prima di abbandonare la nostra trattazione sul Superbonus 110% diciamo brevemente e nel modo più semplice possibile come funziona, ricordando sempre che questa è una agevolazione incredibilmente complicata e che i dettagli normativi possono essere consultati, in modo più approfondito, tramite il materiale informativo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sul sito ufficiale.

Cercando di riassumere il tutto, chi si approccia al Superbonus 110% deve prendere dimestichezza con due termini e cioè gli interventi trainati e trainanti.

Gli interventi trainanti sono tre e sono quelli di riqualificazione energetica (cappotto termico; impianti invernali di climatizzazione) e adeguamento sismico e sono chiamati appunto trainanti, cioè principali perché sono i solo con cui si può richiedere il Superbonus 110%. Una volta ottenuta l’agevolazione allora il Superbonus 110% autorizza i beneficiari ad accompagnare gli interventi trainanti principali con i cosiddetti interventi trainati, che sono ristrutturazioni aggiuntive. 

Per quanto riguarda la modalità di utilizzo, il Superbonus 110% ammette lo sconto in fattura, cioè la possibilità che ad anticipare le spese sia direttamente l’impresa a cui si affidano i lavori, la quale avrà la scelta di chiedere la restituzione degli importi spettanti e coperti dal l’agevolazione con un credito d’imposta, che per altro restituirà non il 100%, ma il 110%, ecco perché l’agevolazione si chiama Superbonus 110%.

In alternativa, il proprietario può invece scegliere di pagare tutti i costi delle ristrutturazioni e poi essere lui a chiedere il rimborso allo stato che avverrà attraverso una detrazione Irpef, cioè uno sconto sulle tasse, spalmato in 5 anni.

Al fine di ottenere liquidità prima, sia il proprietario a cui spetta la detrazione che la ditta a cui spetta invece il credito d’imposta possono cedere gli stessi ad una banca, realizzando così la cessione del credito.

Ricordiamo che nel PNRR si dice espressamente che il Superbonus 110% sarà rinnovato, almeno nelle intenzioni, lasciando la possibilità per i contribuenti di fruirne mediante sconto in fattura o cessione del credito per tutto il periodo in cui la misura sarà in vita.

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.