SCIENZA: Il terremoto in Centro Italia, le cause

Alle 3:36 di oggi c’è stata una forte scossa di magnitudo 6 in provincia di Rieti: ci sarebbero 21 morti (è una stima, non c’è bilancio ufficiale) e molte persone sotto le macerie. In prossimità dell’epicentro del sisma esiste una importante faglia che da tempo i geologi sostenevano che potesse ritornare in attività. E così è successo.

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Mercoledì 24 agosto alle 3:36 del mattino c’è stato un terremoto di magnitudo 6.0 (Scala Richter) con epicentro nei pressi di Amatrice e Accumoli, due piccoli paesi (2.600 e 670 abitanti rispettivamente) nella provincia di Rieti.

Nelle ore seguenti si sono verificate altre scosse piuttosto intense di magnitudo 5.4 e 5.1 poco più a nord, nei pressi di Norcia in provincia di Perugia, seguitre da altre scosse di minore intensità.

L’epicentro del sisma. L’ipocentro era a 4 km di profondità.

Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, ha spiegato che il sisma per intensità è paragonabile a quello dell’Aquila del 2009, ma si è verificato in un’area poco  popolata e che questo dovrebbe ridurre il numero di danni ed eventuali morti.

I soccorsi sono al lavoro già da alcune ore, ma con difficoltà dato che ponti e strade sono poco agibili e la zona è impervia. Facebook ha attivato la  funzione Safety Check: per le persone nelle zone interessate dalle scosse di questa notte serve a segnalare ai propri amici dove ci si trova. Fin qui la cronaca, che non seguiamo con lo stesso tempismo di altri giornali. Ma vediamo la scienza di questo terremoto.

LE CAUSE. Il terremoto del 24 agosto 2016 si è verificato ai piedi dei Monti della Laga che si si sviluppano per oltre 24 km tra gli altopiani di Amatrice (RI) e di Campotosto (AQ).

 

Le frecce indicano la presenza della faglia ai piedi dei Monti della Laga

A differenza degli altri gruppi di montagne che si trovano nell’Appennino Centrale, i quali sono costituiti da rocce carbonatiche, ossia da calcari e dolomie, qui ci troviamo di fronte a rocce che i geologi chiamano di origine “torbiditica”, la cui età è di circa 6-7 milioni di anni. Una successione torbiditica è composta generalmente da arenarie, ossia materiale tipo sabbie e materiale più fine, come argille.

Queste rocce sono il risultato di materiale che scivolava lungo dei conoidi sottomarini in seguito al sollevamento e al corrugamento del Gran Sasso. Si trattava cioè di vere e proprie frane sottomarine. Il materiale andava a riempire un bacino di mare molto profondo che si sprofondava sempre più. Oggi gli strati di quei materiali sono inclinati verso est.

 

Così si sono formati gli strati dei Monti della Laga. Enormi frane sottomarine portavano materiale da dimensioni di sabbie ad argille sul fondo del mare. Quel materiale trasformatosi in rocce è poi stato sollevato da fenomeni geologici successivi

LA FAGLIA. Successivamente alla loro formazione, in tempi più recenti, forse tra 2 e 3 milioni di anni fa, in seguito ai movimenti cui sono stati sottoposti gli Appennini nel loro insieme e in particolare in seguito all’innalzamento del gruppo del Gran Sasso più a sud, si è venuta a formare una lunga frattura, ossia una faglia, che si sviluppa per alcune decine di chilometri e che nel tempo si è mossa per circa 2000 metri.

Per molto tempo questa faglia è stata “silente”, ma i geologi, studiando la storia della faglia, avevano denunciato la possibile riattivazione.

I terremoti avvenuti nell’area dal 1985 ad oggi. Nessuno di forte intensità. I principali terremoti storici sono avvenuti nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9).

In particolare essa era stata studiata in prossimità di Campotosto (non molto lontano dall’epicentro del sisma) e le analisi avevano permesso di accertare che, pur non avendo mai dato origine a terremoti molto forti in tempi storici, si era attivata negli ultimi 8.000 anni.

Va sottolineato che nessuno aveva predetto il sisma del 24 agosto, sia chiaro, ma solo che la faglia poteva riattivarsi in tempi storici e dunque creare un terremoto.  Nel corso del tempo il movimento della faglia ha provocato un ribassamento dell’area ad ovest,  dove si trova, tra l’altro, Amatrice.

I terremoti nell’area avvenuti negli ultimi 90 giorni

Nell’area ci sono poi, altre faglie più piccole che potrebbero muoversi nei prossimi giorni per assestamento. Lungo tali fratture si sono formati numerosi torrenti, chiamati fossi, che presentano numerose cascatelle che si formano in prossimità di rocce di tipo diverso. Su questa storia più antica si sono poi impostati i ghiacciai, testimoniati da depositi morenici e numerosi circhi glaciali, ossia il luogo dove prendevano forma i ghiacciai stessi.

(Fonte: Focus.it)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.