Terremoto in Albania: «Come in Umbria: la terra tremerà per mesi e anni»

epa08027428 Rescue teams of firemen, army and police search for survivors in the rubble of a collapsed building after an earthquake in Durres, Albania, 26 November 2019. Albania was hit by a 6.4 magnitude earthquake on 26 November 2019, the strongest recorded in decades. According to reports, at least 18 people have died and several are injured in the earthquake. EPA/MALTON DIBRA

Il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologi: «Evitato uno tsunami»

«Con una magnitudo così potevano esserci trecento vittime. Non si può dire che sia “andata bene”, ma certo che potesse andare peggio».

L’Albania, spiega il geologo e sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, era già stata scossa settembre: nell’area c’era stato un sisma di magnitudo 5.4.

Questo quindi era atteso?
«La zona era già attiva da un paio di mesi, come per il terremoto di agosto ad Amatrice, magnitudo 6.0, che fu seguito da quello del 30 ottobre di magnitudo 6.5 (come quello di Durazzo). L’Appennino e le Alpi Dinaridi sono del resto due lati di una stessa placca, la placca adriatica, un insieme di blocchi geologici che si sposta verso Nord e ruota in senso antiorario. “Stira” gli Appennini, dall’altro comprime le Dinaridi».

E perché non c’è stato un sisma anche da noi?
«La placca coinvolge 1.000 km: ma è fatta di blocchi, che si muovono un pezzetto alla volta. Il sisma del 2016 in italia coinvolse faglie di circa 30 km per un totale di quasi 80, comunque un pezzetto; nella zona di Albania e Montenegro, negli ultimi 100 anni, ci sono stati 7 terremoti di magnitudo oltre 6. Il più forte, nel 1979 in Montenegro: 135 vittime, 100 mila sfollati, magnitudo 6.9. In Italia il sistema di faglie si è rotto a un ritmo simile: Umbria 1997, L’Aquila 2009, Umbria 2016…».

E il mare? Come mai non c’è stato uno tsunami?
« A 7 minuti dal sisma, dal Centro Allerta Tsunami avevamo mandato un’allerta, ma poi non ci sono state anomalie e l’abbiamo revocata. Intanto perché l’epicentro era sotto terra, e non in mare».

Come andranno i prossimi giorni?
«Le statistiche dicono che ci saranno aftershock , cioè repliche; solo oggi ( ieri per chi legge , ndr) ce ne sono state 250, continueranno per mesi se non anni. È normale: la sequenza del 2016 a Norcia la stiamo ancora registrando. Diminuiscono nel tempo per numero e magnitudo, con una legge più o meno nota, poi che ne arrivi una più forte non è da escludersi».

Questo movimento della faglia avrà ripercussioni sismiche da noi a breve?
«No, ma è una bufala che ho sentito in questi giorni».

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.