UMORISMO: L’ASL CONFERMA – NESSUN RISCHIO PER CHI NON PUBBLICA LA FOTO DEL PRANZO DI NATALE

pranzo di nataleArriva il Natale e, come di consueto, scatta la corsa alla condivisione di foto che ritraggono pranzi di Natale solitamente consumati a casa dei parenti. Ogni 25 dicembre, migliaia e migliaia di foto di pietanze varie arredano le bacheche di Facebook ed Instagram e si diffondono peggio della peste ai tempi dei promessi sposi. Fatto sta che, in seguito ad una ricerca condotta dall’azienda sanitaria locale di Rovigo, presso l’unità operativa di Pontecchio Polesine,si è scoperto che pare  non siano previste conseguenze gravi per coloro che non condividono la foto del loro pranzo di Natale sui social network.

La notizia ha sconvolto non poco il grande pubblico, da sempre attento a non incorrere in mali di stagione, ma i test di laboratorio confermano quanto detto. “In realtà” ha spiegato il responsabile dello studio che ogni anno pubblicava la foto di primo, secondo, contorno, pan biscotto, caffè e camerieri che sparecchiano, “Per anni si è sempre creduto che pubblicare la foto del pasticcio di Natale fosse necessario per rafforzare i propri anticorpi. In realtà ciò non è stato confermato dalle nostre analisi, che hanno dimostrato che nel 95% dei casi, l’organismo non subisce traumi particolari nel caso in cui non si compia questa operazione”.

Nessun dubbio quindi, dal punto di vista scientifico. Parecchie persone però, legate alla tradizione e all’ipocondria, pare scatteranno comunque qualche foto al piatto, per pubblicarla nel momento in cui si avvertissero i primi sintomi di qualche malanno. E tu? Pubblicherai la foto del tuo pranzo di Natale, o rischierai di prendere qualche virus di quelli brutti??

Fai sapere a tutti questa notizia! Condividila ovunque, per rinforzare i tuoi anticorpi!

BY LUCA RENESTO

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.