Un ecoreato ogni 18 minuti. L’ecomafia fattura 22 miliardi

La Lombardia prima per corruzione. Crescono gli illeciti nel campo dei rifiuti e del cemento. Quasi ottomila reati nel racket degli animali. Le truffe sull’agroalimentare valgono 4,3 miliardi di euro

Un reato ambientale ogni 18 minuti: 80 al giorno, 29.293 nel corso del 2014. E un fatturato che, nonostante la crisi, è cresciuto di 7 miliardi di euro raggiungendo quota 22 miliardi. È il bilancio delle attività delle cosche specializzate in delitti contro l’ambiente tracciato nel rapportoEcomafia 2015, curato dalla Legambiente e reso noto a poche settimane di distanza dall’approvazione della legge che, dopo 21 anni di battaglie, ha finalmente istituito gli ecoreati.

“Ricostruire un equilibrio tra territorio e società, tra sviluppo e cultura, tra ambiente e diritto della persona è la grande impresa civica a cui ciascuno di noi è chiamato con responsabilità”, ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella commentando con un messaggio cifre che rivelano la pressione crescente dei clan.

Se si registra un calo del 21% dei reati in Campania (che però mantiene il record dell’illegalità ambientale), aumentano i delitti ambientali in Puglia (15,4% del totale con 4.159 denunce). E la Lombardia detiene la leadership della corruzione (31 indagini), seguita dalla Sicilia (28 inchieste), dalla Campania (27), dal Lazio (26) e dalla Calabria (22).

Crescono i reati nel ciclo dei rifiuti: +26% (quasi 20 al giorno, più di 3 milioni di tonnellate di veleni sequestrati). Mentre gli illeciti nel ciclo del cemento salgono del 4,3% e, secondo le stime sull’abusivismo edilizio del Cresme Consulting, nel 2014 sono state realizzate 18mila costruzioni fuori legge, circa il 16% del nuovo costruito, con ricavi che superano il miliardo di euro.

Aumentano il giro d’affari per gli illeciti in campo alimentare (4,3 miliardi) e i delitti legati al racket degli animali: 7.846 reati tra bracconaggio, commercio illegale di specie protette, abigeato (furto di bestiame), allevamenti illegali, macellazioni in nero, pesca di frodo, combattimenti clandestini e maltrattamenti, con la denuncia di 7.201 persone e il sequestro di 2.479 tra animali vivi e morti. I furti d’opere d’arte sono arrivati a quota 852. Cala il numero degli incendi dolosi, ma aumenta la superficie dei boschi devastati: dai 4.700 ettari del 2013 si sale a 22.400.

“Per fortuna una risposta c’è stata: il 2015 è l’anno della legge che introduce finalmente nel codice penale i delitti contro l’ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi”, ha dichiarato la direttrice di Legambiente Rossella Muroni. “È uno strumento fondamentale per combattere anche la zona grigia dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell’ambiente”.

“La buona politica e un sistema di controlli efficace sono il miglior antidoto per debellare le ecomafie: ecco perché nei prossimi mesi va varata la legge di riforma del sistema delle agenzie ambientali, ancora ferma in Parlamento, e si deve mettere mano alla nuova regolamentazione degli appalti”, ha aggiunto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.

di ANTONIO CIANCIULLO

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.