YouTube era nato in Italia, ma non ce ne siamo accorti

LONDON, UNITED KINGDOM - JUNE 4: Detail of the YouTube logo outside the YouTube Space studios in London, taken on June 4, 2019. (Photo by Olly Curtis/Future Publishing via Getty Images)

Il 6 giugno 2004 il mondo piangeva la morte dell’ex presidente americano Ronald Reagan; quello in carica, George Bush, sulla strada per la Francia, si era fermato a Roma per incontrare Silvio Berlusconi; e in Italia nasceva YouTube. Non si chiamava così, si chiamava Orange Video, un omaggio al frutto simbolo della regione dove lavoravano i tre fondatori, la Sicilia. Ma loro non lo sapevano che stavano facendo la storia del web: ed è per questo che non l’hanno fatta. Questa insomma è la vicenda, finora mai raccontata, di come il primo sito per caricare e distribuire gratuitamente i video degli utenti non sia stato YouTube, ma probabilmente Orange Video. YouTube sarebbe arrivato solo un anno dopo: lo fonderanno tre ex dipendenti di PayPal. Inizialmente avevano in mente un sito dove le persone potevano caricare video in cui ciascuno parlava del partner dei sogni. Un sito di dating, insomma. Ma l’idea non piacque e così i tre decisero di aprire la piattaforma a tutti i tipi di video: il sito youtube.com partì il 14 febbraio 2005, il primo video (18 secondi in cui uno dei fondatori parla davanti all’elefante di uno zoo), è del 23 aprile dello stesso anno. A quei tempi Orange Video era online da nove mesi. L’idea era stata di Biagio Teseo, che all’epoca aveva 36 anni, lavorava all’università di Catania ed era un grafico specializzato in video 3D. Era molto bravo: il giorno prima del debutto di Orange Video era sul palco di un festival a Firenze a ricevere un premio da Carlo Massarini.

Oggi dice che l’idea gli venne perché cercava un modo semplice per condividere video con parenti e amici. Ai tempi i video stavano sbarcando sul digitale, ma per trasferirli occorreva inviarli con procedimenti che potevano durare anche molte ore. Fu allora che gli venne l’idea di un sito dove tutti potessero caricare e condividere video. Lo svilupparono due suoi amici, Pasquale Peluso e Stefano Salemi. Ancora oggi in rete se ne trovano le tracce: una homepage su fondo nero con lo strillo “il teatro dei vostri video”. Gli utenti potevano caricarli in ogni formato e venivano trasformati in modo che tutti potessero vederli. Era YouTube prima di YouTube insomma.

Questo fatto non è una cosa inedita: nell’innovazione capita che una idea sia nell’aria e che il primo a realizzarla non sia l’unico. Pensate al telefono e al povero Meucci. Ma per restare ai nostri tempi, in Italia abbiamo fatto il primo personal computer senza saperlo, abbiamo intuito il meccanismo su cui poi sarebbe nato Google senza crederci; insomma ci sta che in Sicilia tre ragazzi abbiano creato YouTube prima di YouTube senza trovare le risorse per crescere (ma senza neanche averle cercate con convinzione va detto). YouTube partirà nel 2005 e nei primi sei mesi raccogliere quasi 20 milioni di dollari di investimenti. Orange Video, che nel frattempo era diventato Mumble Video, chiuderà qualche tempo dopo senza aver trovato un solo investitore. “Provammo a chiedere finanziamenti all’università, ad amici e parenti, ma erano altri tempi”, ricorda oggi Biagio, che nel frattempo è diventato uno startupper di buon successo, lavora ad un grande progetto internazionale, ha una bella famiglia e se oggi ripensa a quell’occasione mancata lo fa senza rimpianti, con onestà intellettuale, “brancolavamo nel buio” dice. Ma non ha perso la passione per l’innovazione e quando può sale in cattedra ad insegnarla ai giovani in corsi e seminari. E’ convinto che anche in Italia si possa fare. (Fonte)

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MARIO FERRAIOLI - Nel '94 fondo lo STUDIO ALBATROS, informatico e consulente aziendale sono autore di un software gestionale per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri sviluppato in Intelligenza Artificiale.