“Se non dovessero bastare le motivazioni etiche a giustificare l’affermarsi fra lavoratori e imprenditori di una reale sensibilità verso il tema sicurezza -spiega Pavarelli- i dati economici saranno in grado di convincere anche i più scettici”.
“Secondo l’analisi dell’Organizzazione internazionale del lavoro, infatti, il costo degli infortuni e delle malattie professionali è pari, ogni anno, al 4% del Pil mondiale, per una cifra che raggiunge i 1.251.353 milioni di dollari. Guardando da vicino la situazione italiana, il danno economico derivante da infortuni e malattie professionali supera il 3% del Pil. Solamente nel 2013, secondo l’Inail, sono stati denunciati infatti quasi 695mila infortuni e circa 51.900 malattie professionali. Un tema, quello del peso economico della non sicurezza sul lavoro, che non può essere sottovalutato e che verrà ampiamente affrontato nel corso di Ambiente Lavoro”, conclude Pavarelli. non solo come diritto fondamentale dei lavoratori ma anche come strumento di crescita di business. Durante il workshop che si terrà il giorno di apertura di Ambiente Lavoro, infatti, verrà fornita una panoramica degli strumenti esistenti per il calcolo dei costi della non sicurezza a livello aziendale. In particolare, l’Inail ha sviluppato il software Co&Si (Costi e Sicurezza), concepito per assistere il datore di lavoro, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, nella determinazione delle spese sostenute per la salute e sicurezza sul lavoro.
”Il tema sicurezza negli ambienti di lavoro – conclude Pavarelli – deve essere affrontato a 360 gradi non trascurando nessuna variabile di rischio. Un percorso che vale soprattutto per le piccole aziende dei settori industria e servizi con meno di 50 dipendenti, che negli ultimi anni hanno registrato il maggior numero di infortuni, anche mortali”.
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