“Nel 2013 Cna -continua la nota- ha presentato alcune proposte specifiche per alleggerire la fiscalità degli autonomi. Obiettivo di fondo un regime forfetario efficace, al quale affiancare vere semplificazioni amministrative, e la riduzione del carico fiscale per tutti gli autonomi, e non solo per coloro che iniziavano un’attività”.
“Nelle bozze della legge di stabilità 2016 – spiega – troviamo le prime risposte. La soglia di accesso al regime forfetario per le professioni passa dagli attuali 15 mila euro a 30 mila euro e, per i primi cinque anni di attività, l’aliquota di imposta sostitutiva è del 5%, dal sesto anno diventa il 15%”.
Ancora, “Cna ha chiesto di aumentare la franchigia Irap”. “Si partiva nel 2013 – ricorda – da una ‘No tax area’ di 9.500 euro; le bozze del ddl di stabilità 2016 la portano a 13.000 euro. Un apprezzabile passo in avanti. Ora resta da di definire compiutamente l”autonoma organizzazione’, per escludere totalmente dal pagamento dell’Irap i professionisti senza dipendenti”.
Per l’associazione, è “da completare la riforma della deducibilità delle spese per la formazione dei professionisti”. “Oggi si può dedurre solo il 50% delle spese di aggiornamento. Cna ha chiesto di dedurre il 150% delle spese, per poter considerare compiutamente il mancato guadagno del professionista nelle giornate che obbligatoriamente deve dedicare alla formazione (per avere i crediti formativi)”, sottolinea.
“Nella bozze del collegato alla legge di stabilità – precisa – la deduzione delle spese di formazione passa al 100% entro un limite di spesa annua di 10.000 euro. Non resta che riconoscere il mancato guadagno del professionista”.
Sulla previdenza, Cna ha chiesto “il blocco dell’aliquota contributiva: la richiesta è stata accolta per l’anno 2014, e prorogata per l’anno 2015”.
“Nella bozza della legge di stabilità per l’anno 2016, nuova proroga del blocco. Tre anni di blocco consecutivi sono certamente un buon punto di partenza. Bisogna a questo punto intervenire per innescare il progressivo abbassamento dell’aliquota, che dovrà raggiungere il 24%. Va tenuto presente, infatti, che l’onere contributivo per i professionisti iscritti alla gestione separata ricade interamente su di loro, mentre per i collaboratori l’onere è pari a 1/3 e 2/3 sono a carico del committente”, osserva.
E, in conclusione, per Cna, è “da ridisegnare il sistema di welfare a tutela della categoria: necessaria, ad esempio, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali, nei casi di grave malattia invalidante; i contributi dovuti verrebbero successivamente versati dal professionista, con gradualità e in forma rateale”.