Il proprietario pagò mille euro in contanti per la parcella e la pratica. Convinto di essersi imbattuto in una brava professionista il proprietario lo scorso febbraio, in accordo con la nipote, incaricò l’architetto di risolvere i problemi di agibilità dei quattro capannoni di sua proprietà al Macrolotto. Il 24 febbraio l’architetto si è presentata a casa del proprietario e alla presenza della nipote, consegnando la documentazione riguardante i pagamenti effettuati per gli oneri di servizio di edilizia e attività economiche, richiedendo la restituzione del denaro fino ad allora, a suo dire, anticipato per la trattazione della pratica attinente l’agibilità dei capannoni.
Le indagini della Squadra Mobile hanno però appurato all’ufficio tecnico del Comune che riguardo all’agibilità dei capannoni non è mai stata presentata alcuna pratica. E anche a riguardo alla diminuzione del valore catastale dell’immobile non è mai stata istruita alcuna pratica. Per questo incarico il proprietario ha versato all’architetto mille euro in varie occasioni e il denaro contante. Il proprietario, nel frattempo, ha scoperto che nel viale Montegrappa , indicato dalla donna come suo studio, non c’era alcun studio di architetti. Il proprietario a questo punto capisce di essere stato truffato. Lo stesso giorno della presentazione della denuncia in questura il proprietario dell’immobiliare riceve una telefonata da parte del sedicente architetto che chiede un appuntamento per il 14 marzo alle 12 per riscuotere 1200 euro e 100 euro per la parcella. Al momento del ritiro dei soldi erano però presenti anche gli uomini della Squadra mobile che arrestavano la donna. Nel corso della successiva perquisizione la polizia ha sequestrato numeroso materiale relativo alla truffa ma anche ad altre situazioni che verranno in seguito verificate. Dell’arresto è stato informato il pubblico ministero Antonio Sangermano che ha coordinato le indagini. La donna è stata processata ed ha patteggiato 4 mesi di reclusione ed è tornata libera. (FONTE: il tirreno)
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