“Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare”. Lo ha scritto su Facebook Roberto, il padre di Giovanni Battiloro. “Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. E’ un dolore privato e non servono passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve più accadere”, ha concluso.
Come riportato da La Stampa, a smorzare i toni è stato poi il sindaco di Torre del Greco che, dopo essersi recato a Genova per sovrintendere alle operazioni di trasferimento delle salme, ha spiegato: “Non è un no ai funerali di Stato, ma la necessità di condividere il proprio dolore con le famiglie”.
Al posto delle quattro bare dei ragazzi campani, ci saranno così le loro fotografie. Ma a dire no ai funerali di Stato sono state anche altre famiglie colpite dal lutto. “Quelle cose pubbliche non mi piacciono”, ha detto Anna Timossi, la madre della 34enne Elisa Bozzo. Le sue esequie si terranno sabato alle 11 ma nella chiesa di Sarissola.
E proprio durante i funerali dei quattro ragazzi di Torre del Greco, una ragazza, Simona Fossa, parente di una delle vittime, ha letto dall’altare una lettera di addio. Lanciando un vero e proprio atto d’accusa: “I ragazzi sono vittime dello Stato assente” ma che ha come obiettivo quello “di arricchirsi. Spero che i responsabili paghino”.