Il report presentato dal direttore Rausei, che ha premesso che le altissime percentuali di irregolarità riscontrate sono da ponderare perché riferite ad un’attività di screening preventivo, illustra i risultati dell’attività svolta nel 2016. Rausei ha presentato i dati insieme al coordinatore della vigilanza Maurizio Battistelli e ai responsabili di area Marica Micozzi e Salvatore Mazziotta, mentre era assente il comandante dei carabinieri del Nil, il maresciallo Martino Di Biase, per impegni di servizio. Sono state 1.405 le attività ispezionate, fra ispezioni a contrasto del sommerso e delle irregolarità nelle condizioni di lavoro e interventi di vigilanza sulle attività degli istituti di patronato e in materia di corretto utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le pratiche definite sulle aziende ispezionate sono state complessivamente 1.351, di queste 1.224 sono risultate irregolari: questo dato segnala un alto indice di irregolarità delle aziende ispezionate (rapporto fra aziende ispezionate e aziende irregolari) pari al 90,59%. Il direttore ha spiegato che il campionamento delle aziende avviene attraverso un’azione di intelligence fondata su specifici indicatori e fattori di rischio come ad esempio i consumi elettrici o le segnalazioni dirette di Comuni e guardia di finanza. I lavoratori irregolari sono stati 1.129, mentre quelli totalmente in nero sono stati 302 che hanno portato a 90 provvedimenti di sospensione delle attività di impresa. “La sicurezza è un costo non riducibile, non eliminabile – prosegue Rausei – dopo due anni in cui si era intrapreso un trend positivo quest’anno siamo tornati a dati del 2013”
Le ispezioni nei cantieri edili hanno fatto registrare 429 aziende ispezionate, delle quali sono risultate irregolari 414, pari al 96,50%, con riferimento alle predette aziende sono state impartite 326 prescrizioni penali per violazioni prevenzionistiche, mentre nel settore i lavoratori irregolari sono stati 62 e quelli totalmente in nero 16, pari al 25,80%. Le diffide accertative per crediti patrimoniali validate, quindi divenute titolo esecutivo a favore di altrettanti lavoratori, sono state 240. Di rilievo anche le conciliazioni monocratiche, che hanno permesso a 151 lavoratrici e lavoratori di ottenere celermente risposta ai propri diritti di natura retributiva con riconoscimento della sussistenza dei rapporti di lavoro. “Da segnalare che le maggiori irregolarità nel settore sono riscontrate – spiega Mazziotta – in aziende che provengono da fuori, quelle locali sono più virtuose”.
L’attività si svolge in un nuovo contesto normativo, dal primo gennaio 2017 con l’Agenzia unica delle ispezioni del lavoro l’ispettorato acquisisce anche le competenze di Inps e Inail. I primi dati sui risultati attività di vigilanza del primo trimestre 2017 (gennaio-marzo), relativi alle attività istituzionali di vigilanza e ispezione delle Aree Vigilanza e del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Macerata, sono i seguenti: 348 le attività ispezionate (di cui 4 accertamenti), mentre le pratiche definite sono state 230, di queste 201 sono risultate irregolari. I lavoratori irregolari sono stati 131 mentre quelli totalmente “in nero” sono stati 65. Le sospensioni dell’attività d’impresa sono state 30, le diffide accertative per crediti patrimoniali sono state 31, le conciliazioni monocratiche cono state 24 (di cui 3 su diffida accertativa). Una particolare attività è stata svolta nel 2016 sulle attività di onoranze funebri. Ora si prepara un periodo intenso per la ricostruzione. “Saremo impegnati in un’attività di ampio respiro in coordinamento con le altre forze cercando di far rispettare sicurezza e legalità” spiega Rausei. (Fonte)